Titolo originale: Antebellum
Regia e sceneggiatura: Gerard Bush, Christopher Renz
Cast: Janelle Monàe, Eric Lange, Jena Malone, Jack Huston
Musiche: Nate Wonder, Roman Gianarthur
Produzione: USA 2020
Genere: Horror
Durata: 106 minuti
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musiche:
Giudizio:
Trama
Siamo nel Sud degli Stati Uniti in piena Guerra Civile. Un audace piano sequenza introduttivo è complice di un’immersione in medias res tra la schiavitù nera, i campi di cotone e una palpabile diseguaglianza sociale. A incrementare la potenza delle immagini ci pensa una colonna sonora greve e opprimente.
Conosciamo Eden (Janelle Monàe), una giovane schiava prigioniera di un incubo dal quale vorrebbe fuggire, stanca dei soprusi e della violenza che riempie le sue giornate. Siamo portati a pensare che, date queste coordinate narrative, il film debba procedere lungo una strada già battuta da Il colore viola o più recentemente 12 anni schiavo, senonché uno squillo di telefono ci riporta ai giorni nostri, con una Eden che in realtà si chiama Veronica ed è una donna di successo con una felice famiglia.
Era tutto un sogno? La citazione di William Faulkner “Il passato non muore mai. Non è neanche passato.” posta ancor prima dei titoli di testa è più rilevante di quanto si possa pensare.
Recensione
Vittima della pandemia da Covid-19, la distribuzione nelle sale italiane di Antebellum era inizialmente prevista per il 4 giugno 2020, data poi spostata al 21 agosto e, ancora, al 18 settembre dello stesso anno. Vedrà, infine, la luce su Amazon Prime Video il 14 dicembre 2020.
E’ un esordio alla regia quello di Gerard Bush e Christopher Renz, probabilmente tra i migliori degli ultimi anni, su cui è facile scommettere seguirà un intenso chiacchiericcio dovuto ai temi trattati e al momento storico in cui il film si colloca.
Fermarsi, tuttavia, a una lettura pressappochista toglierebbe elementi allo sguardo di insieme che Antebellum merita di avere. Lo schema iniziale è ben delineato: uomini violenti e brutali che, spinti da un malsano senso di superiorità dovuto al bianco della loro pelle e da un accecante patriottismo, riducono in schiavitù uomini e donne, di contro inferiori perché neri.
Nell’aria spira un vento di ribellione sopito da un’indole mite usata per generazioni come tecnica di sopravvivenza dagli oppressi, come Veronica afferma. Tuttavia, sin dall’inizio è la colonna sonora di Nate Wonder e Roman Gianarthur a innescare una sensazione sinistra, a proiettarci verso un climax ascendente di eventi che pian piano portano a uno scioglimento e conseguente risoluzione della storia, ma quel che è certo è l’inaspettata piega che il film prende da quel fatidico e disorientante squillo di telefono in poi.
Un turning point da cui partono congetture, ipotesi tra le più disparate e da cui è impossibile tornare indietro. Le due realtà, le due vite collocate in momenti spazio-temporali diversi si affiancano o si sovrappongono? Chi è Eden e chi è Veronica?
Janelle Monàe (Il diritto di contare, Moonlight) fa suo il carattere delle due donne donandogli forza e risolutezza nell’agire e rendendole degne portavoce della giustizia per i diritti civili delle minoranze in entrambe le realtà, con le differenze dovute alla temporalità e al luogo.
Ad affiancarla, nel cast, troviamo Jack Huston (Outlander, Ben-Hur) e la seducente Jena Malone (Hunger Games, The Neon Demon) il cui fascino ambiguo si sposa perfettamente con l’atmosfera venutasi a creare. Sì, perché il film ha il merito di non lasciare che il nostro sguardo si distragga, dissemina indizi più o meno espliciti di pericolo per Eden/Veronica che lei non riesce a comprendere, ma che uno spettatore furbo e attento potrebbe cogliere per ricostruire quell’enorme puzzle che è Antebellum.
Il finale è liberatorio e soddisfacente, ma non prima d’aver camminato fino all’ultimo minuto sul filo di un rasoio. Bush e Renz, registi nonché autori della sceneggiatura, sotto l’ala protettrice del produttore Sean McKrittick (Scappa – Get Out, Noi, BlacKkKlansman) hanno fatto sì che il loro primo lungometraggio proseguisse sulla scia di quell’horror sociale tanto in voga negli ultimi anni e non passasse inosservato.
Dispiace che abbia saltato l’uscita in sala, il grande schermo ne avrebbe sicuramente ampliato l’impatto, ma il passaggio sulle piattaforme streaming non ne impedirà la fama, perché di Antebellum se ne parlerà a lungo, diamogli tempo.
Curiosità
Janelle Monàe è anche un ‘apprezzata cantautrice, originaria del Kansas.