Titolo originale: Ich bin dein Mensch
Regia: Maria Schrader
Sceneggiatura: Maria Schrader, Jan Schomburg
Cast: Maren Eggert, Dan Stevens, Sandra Hüller, Hans Löw
Musiche: Tobias Wagner
Produzione: Germania 2021
Genere: Commedia
Durata: 105 minuti
Orso d’argento a Maren Eggert per la miglior interpretazione
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Trama
Alma (Maren Eggert) è un’integerrima archeologa e ricercatrice di un famoso museo di Berlino. Da anni porta avanti un progetto di ricerca sul quale concentra tutte le sue energie, dimenticandosi del mondo attorno. Per fare un favore a un collega e ottenere fondi per i suoi studi, decide di prendere parte a un interessante esperimento.
Testerà per tre settimane un partner androide creato per essere il suo uomo ideale. Tom (Dan Stevens), dotato di un’intelligenza artificiale avanzata, farà di tutto per conquistare la scienziata dal cuore di pietra.
Recensione
Maria Schrader, regista della popolare serie Netflix Unorthodox, porta sul grande schermo una commedia romantica diversa dal solito e intinta nella fantascienza. Sebbene la tematica di una relazione con un partner robotico sia stata già affrontata in molte opere, da Blade Runner a Lei o dall’indimenticabile Io e Caterina, l’autrice tedesca offre spunti di riflessione interessanti.
Il prototipo del compagno perfetto, interpretato dall’attore inglese Dan Stevens, è in grado di apprendere e migliorare le proprie capacità per raggiungere l’obiettivo per il quale è stato creato. Facile domandarsi se sia tutto opera di un programma molto sofisticato o se l’umanoide possa davvero provare dei sentimenti.
Il tono del film parte come quello di una classica commedia romantica da domenica pomeriggio ma, man mano che la vicenda si dipana, il ritmo cambia. La storia, infatti, porta lo spettatore a riflettere su temi molto più delicati che indagano la vera natura delle relazioni umane e l’enorme difficoltà della condivisione con l’altro.
La complessità del personaggio protagonista, interpretato egregiamente da Maren Eggert, si evince dalla sua capacità di non soccombere a un amore cliché, ma di analizzare la questione da un punto di vista più intellettuale e profondo. Il potere tecnologico, forse, non è sempre sintomo di un avanzamento delle condizioni di vita e questo è messo in evidenza dalla solitudine estrema che si propaga nonostante la promessa di interconnessione.
È questa la scia che segue l’intenso finale della pellicola, in cui si abbandona definitivamente l’atmosfera leggera e romantica per arrivare a una sfumatura molto più melanconica.
I’m your man è un film sofisticato e intelligente che riesce a farsi strada lentamente nella mente dello spettatore portandolo, senza accorgersene, a rimuginare su questioni filosofiche sempre più al centro della società in cui viviamo.
Curiosità
Il film ha conquistato l’Orso d’Argento per l’interpretazione di Maren Eggert e ha fatto incetta di premi in patria al German Film Awards nelle categorie Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura e Miglior Attrice.
Locandina: © Koch Media
Immagini frame: © Christine Fenzl
Immagine curiosità: © Benedict Neuenfels