Titolo originale: Guess who’s coming to dinner
Regia: Stanley Kramer
Sceneggiatura: William Rose
Cast: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Sidney Poitier, Katharine Houghton
Musiche: Frank De Vol
Produzione: USA 1967
Genere: Commedia
Durata: 108 minuti
Miglior attrice Katharine Hepburn, sceneggiatura originale William Rose
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Interpretazione:
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Giudizio:
Trama
Matt Drayton (Spencer Tracy), direttore di giornale maturo e progressista, entra in crisi quando la figlia Joey (Katharine Houghton) decide di sposare un medico di colore, il giovane e acculturato John Prentice (Sidney Poitier). Il futuro genero viene invitato a cena, occasione per Matt e la moglie Christina (Katharine Hepburn) di conoscere l’uomo e analizzare a mente fredda la situazione.
Nel corso della serata suoneranno al campanello di casa anche Monsignor Ryan (Cecil Kellaway), Mr. Prentice (Roy Glenn) e la consorte Tillie (Isabel Sanford), accorsi per comprendere le reali intenzioni del figlio.
Recensione
Il razzismo trattato con ottimismo: questa è la commedia brillante di Stanley Kramer, scritta con penna sciolta da William Rose.
I protagonisti sono le vecchie glorie del cinema Spencer Tracy e Katharine Hepburn (vincitrice dell’Oscar come miglior attrice) da una parte e gli astri nascenti Sidney Poitier e Katharine Houghton (per la prima volta sul grande schermo) dall’altra.
Si è parlato spesso di questo film in relazione al suo finale, considerato scontato e alquanto irreale. Un buon critico dovrebbe invece scorgere il messaggio incoraggiante ed energico che esso racchiude, un vero e proprio atto d’accusa rivolto a un atteggiamento sociale che non sarebbe mai dovuto essere alimentato, ma che purtroppo esiste ancora oggi, sebbene in toni più contenuti rispetto al lungo periodo della segregazione razziale.
Non ci sono virtuosismi scenici, la sceneggiatura – studiata per mettere in scena un room movie – privilegia i dialoghi, costruiti per affrontare un problema serio e di non facile risoluzione. Tutte le sequenze vengono girate dunque in interni, le inquadrature si mantengono statiche o con leggeri movimenti di macchina, sono numerosi i primi e primissimi piani, che si concentrano sulle movenze dei corpi, i gesti, le espressioni dei volti e i profondissimi occhi lucidi di Katharine Hepburn, occhi che possono commuovere chiunque ispirando qualunque donna alle prese con il futuro dei figli.
Regia semplice ma efficace, ottime interpretazioni in una commedia del confronto, dove infine un’assurda politica di rifiuto e intolleranza viene superata grazie al buon senso e al bene che dei genitori possono nutrire in maniera sincera verso una figlia innamorata, decisa a compiere una cruciale scelta di vita.
Curiosità
Katharine Houghton era in realtà la nipote di Katharine Hepburn.