Titolo originale: Invaders from Mars
Regia: Tobe Hooper
Sceneggiatura: Dan O’Bannon, Don Jakoby
Cast: Hunter Carson, Karen Black, Louise Fletcher
Musiche: Christopher Young
Produzione: USA 1986
Genere: Fantascienza
Durata: 100 minuti
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Giudizio:
Trama
Nel cuore della notte, il piccolo David (Hunter Carson) vede atterrare una grande astronave sulla collina davanti alla propria abitazione. Il padre, piuttosto scettico, accontenta il figlio andando a controllare, ma di ritorno dal luogo del presunto atterraggio, l’uomo manifesta uno strano comportamento e la mattina anche la madre di David sembra irriconoscibile, come gran parte della popolazione cittadina.
Circondato da possessioni aliene, al ragazzo non resta che affidarsi all’infermiera Linda (Karen Black), l’unica capace di credergli verificando ella stessa l’invasione in atto.
Recensione
Non è un contatto ravvicinato del terzo tipo pacifico quello raccontato ne Gli invasori spaziali, film del 1953 diretto da William Cameron Menzies. Non poteva dunque esserlo nemmeno l’azzardato remake realizzato da Tobe Hooper, specialista delle fusioni di genere con un comun denominatore irremovibile, l’horror.
Invaders è il suo terzo film “vero” dopo i primi quattro disastrosi esperimenti di gioventù (e ci mettiamo dentro anche Non aprite quella porta, B-movie inspiegabilmente mitizzato per quanto brutto e raffazzonato) e i rodatissimi Poltergeist e Space Vampires.
La sua è una tipica pellicola anni ’80 che sfrutta molto artigianalmente gli effetti speciali dell’epoca, e dunque luci caleidoscopiche da videogames, una gran quantità di pupazzi animati manualmente o meccanicamente e scenografie dai rimandi fumettistici.
Ci si aspetta esattamente ciò che l’opera mostra, ovvero tutti quegli elementi da fantascienza young adult, parecchio young e poco adult in tutta sincerità. La tentata occupazione della Terra da parte di alieni allettati dalle risorse del pianeta e la possessione degli umani risultano temi ai quali il cinema non intende rinunciare, rievocando ossessivamente capolavori come il datato L’invasione degli ultracorpi, il diretto ispiratore della sci-fi di Hooper.
Il protagonismo elettivo del piccolo ma scaltro David è sintomatico di una condizione sociale basata sullo scetticismo, sulla volontà di tirare dritto e nascondere la polvere sotto il tappeto preferendo una routine ciclica e alienante, al punto da riqualificare le identità trasformandole in numeri confusi nella massa.
Solo i più giovani, non ancora risucchiati dal vortice della frenetica quotidianità, sembrano serbare la capacità di credere e comportarsi di conseguenza, riuscendo così a smuovere la stucchevole fissità della generazione conformata.
Hunter Carson si ritrova affianco due attrici di livello, Karen Black e Louise Fletcher, unite dal fatto di avere entrambe recitato con l’istrionico Jack Nicholson rispettivamente nei memorabili Cinque pezzi facili (Bob Rafelson, 1970) e Qualcuno volò sul nido del cuculo (Milos Forman, 1975).
Nient’altro da segnalare in questa modesta sebbene gradevole versione fantascientifica dell’universo extraterrestre.
Curiosità
Sia in DVD che in Blu-Ray esistono diverse versioni del medesimo film.