il predatore alieno
- Fantascienza, Recensioni

Predator

predator locandinaTitolo originale: Predator

Regia: John McTiernan

Sceneggiatura: Jim e John Thomas

Cast: Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Bill Duke

Musiche: Alan Silvestri

Produzione: USA 1987

Genere: Fantascienza

Durata: 100 minuti

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i marines  dutch  il predatore alieno

 

Regia: stellastellastellastella

Interpretazione: stellastellastella

Sceneggiatura: stellastellastellastella

Musica: stellastellastella

Giudizio: stellastellastellastella

 

Trama

Alcuni guerriglieri sudamericani fanno prigioniero un ministro americano. La squadra di marines comandata da Dutch Schaefer (Arnold Schwarzenegger) viene inviata nella zona per recuperarlo, ma nella giungla c’è da combattere un nemico al di là di ogni immaginazione, un predatore venuto da un altro pianeta per cacciare e guadagnare trofei umani.

Recensione

Il produttore Joel Silver affida a John McTiernan l’incarico di dirigere un film che, ottemperando alle regole del fanta action, offre linfa fresca a due generi la cui fusione dà adito a una nuova visione del famigerato “incontro del terzo tipo”.

Nessuno spazio è concesso a dissertazioni filosofiche né all’emozione del contatto alieno: un delirante apparato di magnifici effetti speciali si coniuga con la presenza muscolare di personaggi assortiti tra cui il “tirannosauro superdotato” Blain Cooper con la sua micidiale Minigun M134.

Capofila è il capitano di lungo corso Arnold Schwarzenegger, mattatore dei film d’azione e possente eroe dell’immaginario collettivo, già protagonista di spettacolari baracconi hollywoodiani come Conan il barbaro (John Milius, 1982), Terminator (James Cameron, 1984) e Commando (Mark L. Lester, 1985).

Lo scenario richiama la primordialità e il selvaggio concetto di caccia, solo che questa volta l’uomo è preda e il misterioso extraterrestre il predatore. I momenti di adrenalina si susseguono e contraddistinguono una sceneggiatura senza particolari colpi di teatro ma certamente ricca di quell’insana commistione di umorismo e terrore che va a cercare (trovandola) la perfetta concatenazione.

La regia attenta e disciplinata di McTiernan alterna le sequenze girate con macchina a mano (per riprodurre al meglio le frenetiche corse attraverso i grandi arbusti e la vegetazione lussureggiante) a piani di ripresa dinamici, introducendo per le soggettive del Predator una tecnica basata sulla sovrapposizione e rielaborazione in fase di montaggio di riprese effettuate tenendo conto dei diversi angoli prospettici e dei differenti colori abbinabili.

Funziona tutto, anche l’attore chiamato a interpretare il micidiale antagonista (Kevin Peter Hall, subentrato a Jean Claude Van Damme, che lasciò il progetto dopo pochi giorni per inconciliabili divergenze con la produzione). Lo scontro è epico, l’agilità narrativa ha la meglio e il film diventa un cult di successo.

CINEFOCUS

Una Minigun M134 per il “tirannosauro superdotato” Blain Cooper

Curiosità

la giungla

 

Le riprese sono state effettuate nei pressi di Puerto Vallarta in Messico.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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