Titolo originale: Ninjababy
Regia: Yngvild Sve Flikke
Sceneggiatura: Joahn Fasting, Yngvild Sve Flikke, Inga Saetre
Cast: Kristine Thorp, Arthur Berning, Nader Khademi
Musiche: Kåre Vestrheim
Produzione: Norvegia 2021
Genere: Commedia
Durata: 103 minuti
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Astronauta? Guardia forestale? Assaggiatrice di birra? Fumettista? Rakel (Kristine Thorp), 23 anni, deve ancora decidere cosa farà da grande, ma intanto scopre di aspettare un bambino. Totalmente inatteso. Totalmente indesiderato. A lei non interessa capire chi sia il padre: a lei interessa capire come gestire la bomba atomica appena piovuta sulla sua vita. Rakel, del resto, non scopre semplicemente di aspettare un bambino: scopre di aspettarlo… già da sei mesi!
Recensione
Dopo aver conquistato pubblico e critica nel 2021, tra Tromsø, Berlino e il nostrano Giffoni dove ha vinto il premio al miglior film, e aver ottenuto il riconoscimento di migliore commedia agli European Film Awards, finalmente arriva Ninjababy, una commedia coraggiosa, perfino irriverente, che porta ancora una volta sullo schermo svariate tematiche femminili, affrontandole in maniera brillante e ironica.
È ovviamente in primis la maternità al centro del discorso e verrebbe da dire che non c’è niente di nuovo in questo, eppure l’età della protagonista, il contesto europeo contemporaneo (nello specifico norvegese) e la convinzione di Rakel rispetto al non voler diventare madre rendono quest’opera a suo modo unica.
Ninjababy, difatti, si distingue dal titolo di successo Juno (il primo prodotto audiovisivo che potrebbe venirvi in mente accostandovi a questo film), non solo perché sceglie di non raccontare l’adolescenza (a differenza della graphic novel Fallteknikk di Inga H. Sætre sulla quale è basato) ma anche per il peculiare percorso affrontato dalla protagonista per non diventare madre. Si distingue inoltre dalle tante opere sul tema poiché il personaggio principale resta fermo sulle proprie convinzioni.
Funzionano particolarmente bene gli inserti animati che, giustificati dal disegnare continuo della protagonista, non solo richiamano all’opera cartacea originale ma danno modo di esplorare in maniera divertente (ma non solo) i pensieri di Rakel e il suo rapporto con il feto ancora non partorito, senza mai rallentare il ritmo e incastrandosi perfettamente negli altri rapporti. Il genere maschile, nonostante l’impronta femminista del film, è tutt’altro che nemico, andando così a smentire uno stupido e stantio stereotipo.
Nel ruolo dell’umana e vera Rakel c’è Kristine Thorp, un’attrice trentenne davvero promettente, circondata da un cast perfettamente calato nella parte, tra tempi comici perfetti, dolcezza e anche un po’ di commozione.
Yngvild Sve Flikke confeziona un film decisamente da vedere, capace di raccontare il femminile e una generazione senza clichés, strappando risate e perfino qualche lacrima.
Curiosità
Kristine Thorp ha conseguito una laurea come production designer alla Royal Danish Academy for Architecture, Design and Conservation di Copenaghen.
Immagini: © Tucker Film