Dove vederlo: Netflix
Titolo originale: Reptile
Regia: Grant Singer
Sceneggiatura: Grant Singer, Benjamin Brewer, Benicio Del Toro
Cast: Benicio Del Toro, Justin Timberlake, Alicia Silverstone, Eric Bogosian
Musiche: Yair Elazar Glotman
Produzione: USA 2023
Genere: Thriller
Durata: 134 minuti
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Manager di un’importante impresa immobiliare e rampollo di una facoltosa famiglia, Will Grady (Justin Timberlake) trova il corpo della moglie Summer (Matilda Anna Ingrid Lutz) nel salone di casa, seviziato ed esanime. Un pugnale conficcato violentemente nel bacino indica un brutale omicidio su cui avvia le indagini il caparbio detective Tom Nichols (Benicio Del Toro).
Tra i sospettati l’ex marito della vittima e l’ambiguo Eli (Michael Pitt), che con i Grady sembra avere un conto in sospeso.
Recensione
Da troppo tempo il thriller aveva perso contatto con la propria vera natura, ossia quella di genere fondato sulla costruzione del whodunit, sull’imprevedibilità e, soprattutto, sulla connessione fra tutti i singoli elementi costituenti il delitto quale fattore scatenante. Così follemente succube della sola suspense a scapito di tutto il resto, navigava in acque nere senza bussola, dimentico delle sue regole di base.
Reptile pare aver recuperato la via maestra destando dal letargo un pubblico oramai assuefatto dal modo di intendere il cinema moderno, contenitore di azione, violenza mostrata e un horror continuamente instillato sebbene sistematicamente fuori luogo. Con la pellicola di Grant Singer ritroviamo d’un tratto il gusto dell’intreccio e dell’attesa, le sfumature dell’attrito, l’incontro-scontro fra i personaggi multisfaccettati, governati dallo spirito del conflitto interiore, afflitti, doppiogiochisti ma terribilmente ermetici.
Qui l’ambi-trivalenza delle personalità ha un ruolo meravigliosamente meschino perché agisce da corrosivo invadendo lo spazio di ciascun artefice della vicenda. Si torna ad assaporare il senso torbido che fu di Marlowe, i toni noir tipici dei capolavori di De Palma, l’erotismo del sangue ispirato a film come Doppio Taglio (1985) e Suspect – Presunto colpevole (1987).
Per Singer è l’esordio dietro la macchina da presa, notevole se pensiamo all’opera prima di un novello cineasta 38enne in grado di tenere incollati alla sedia per complessive 2 ore e 14 minuti. La sua regia segue il “metodo classico”, ricorrendo sovente ai primissimi piani che immortalano lo sguardo tormentato di Benicio Del Toro e la freddezza ammutolita di Justin Timberlake.
Il piacere di scoprire il colpevole è pari a quello che permea il percorso di avvicinamento, il disvelamento degli indizi e la progressiva constatazione di una ragnatela narrativa incredibilmente ben riuscita. Tutti, perfino la Judy Nichols della rediviva Alicia Silverstone, paiono possedere una seconda pelle, pronta ad essere abbandonata prima della rigenerazione. Così fa ad esempio il serpente, e così fa il rettile… Reptile.
Curiosità
Justin Timberlake viene qui doppiato da David Chevalier, figlio del mitico Roberto Chevalier.