Titolo originale: Café express
Regia: Nanni Loy
Sceneggiatura: Elvio Porta, Nanni Loy, Nino Manfredi
Cast: Nino Manfredi, Vittorio Mezzogiorno, Adolfo Celi, Lina Sastri
Musiche: Giovanna Marini
Produzione: Italia 1980
Genere: Commedia
Durata: 100 minuti
Regia:
Interpretazione:
Sceneggiatura:
Musica:
Giudizio:
Trama
Per sbarcare il lunario e far studiare il figlio adolescente in collegio, il napoletano Michele Abbagnano (Nino Manfredi) vende abusivamente caffè sui treni del sud Italia. Braccato costantemente dai controllori in quanto clandestino senza biglietto, Michele deve vedersela anche con due borseggiatori che lo vorrebbero complice delle loro malefatte.
E intanto il treno va, portandosi in grembo racconti di amanti, sventurati, ricconi e gente che, semplicemente, tira a campa’.
Recensione
“Fischia il vento e urla la bufera” nella piccola stazione di Vallo della Lucania, dove tutto inizia in una fredda sera fra vetri rotti, i cigolii di un’insegna e i chiacchiericci di un gruppo di pittoreschi impiegati cui viene segnalato il possibile arrivo del famigerato Michele Abbagnano, venditore abusivo di caffé sistematicamente senza biglietto.
È l’incipit poetico e popolare di Café express, gioiello di Nanny Loy che dà forma cinematografica alla miniserie televisiva Viaggio in seconda classe. E proprio come quest’ultima, il film lascia campo libero alle libere storie di gente comune, storie che sono a volte confessioni, altre volte intimi pensieri o, in maniera più minimale, poche battute cariche di amarezza e ironia consolatoria.
La cinepresa di Loy si muove tra gli stretti scompartimenti di una tratta ferroviaria ospitante un campionario di personaggi ritratti per essere brevissimi, estemporanei protagonisti ad interim: c’è la coppia che si ama nascostamente, la suora responsabile di alcuni orfani, l’infermiere che sottrae farmaci sottobanco, ricconi in procinto di aprire un allevamento di polli.
Il “confessore” di turno è l’invalido napoletano Michele, che ha sempre una parola buona per tutti, un espediente da sfruttare, minuti di ascolto da dedicare… insomma è un partenopeo doc, loquace, un po’ menzognero ma onesto nella propria dignità. Nino Manfredi incarna quella bonarietà di chi, nonostante la sfortuna e le tante preoccupazioni, non si dà per vinto dando addirittura speranza e concedendosi di sognare perché tanto… non costa nulla.
Il suo personaggio si ispira a un passeggero che Nanni Loy ebbe modo di intervistare per caso, somministratore abusivo di caffè e maestro di vita. Quello di Cafè express è un cast con tanti volti giovani che poi sarebbero diventati delle celebrità, da Vittorio Mezzogiorno a Leo Gullotta, da Marisa Laurito a Maurizio Micheli e Lina Sastri, affiancati da caratteristi navigati come Gigi Reder, Tano Cimarosa e Marzio Honorato. Ciliegina sulla torta, Adolfo Celi nella parte dell’ispettore ministeriale.
Commedia agrodolce che si comporta come un romanzo di formazione perennemente efficace e attuale.
Curiosità
Nel film vengono nominati diversi paesi e cittadine del Cilento da cui passa il treno: fra queste anche Agropoli.