Mai giocare con gli spiriti! Questo è il monito lanciato chiaramente dal film Beetlejuice, diretto nel 1988 dal grande Tim Burton. Il protagonista assoluto, fatta eccezione per Adam e Barbara Maitland, è appunto Beetlejuice (scritto in realtà Betelgeuse), uno spirito sciatto e volgare, burlone, cinico e molto cattivo se provocato, che interviene quando chiamato per uccidere i viventi allo scopo di dar pace alle anime defunte.
Egli si sistema e vive nel plastico della cittadina assemblato da Adam e attende che qualcuno pronunci il suo nome per tre volte alfine di poter tornare in vita. Nel corso dell’indagine condotta dai coniugi per scoprire che tipo di personaggio è Beetlejuice, emergono particolari alquanto bizzarri sul trascorso dello spiritello porcello.
Si diletta in stregoneria, laureato alla “Harward Business Culo”, diviene bioesorcista e aiutante dell’assistente tombale Juno finché non decide di mettersi in proprio combinando un sacco di guai. Le sue capacità risultano certamente notevoli, ha infatti un grande talento nello spaventare e nel manifestarsi in forme diverse e mostruose.
Tuttavia, la sua inclinazione ai disastri e alla perfidia – unita all’attrazione per le belle donne (dopo aver dichiarato di essere “un po’ attizzato”, crea dal nulla un bordello che Adam nega di aver mai costruito all’interno del plastico) – lo rende una mina vagante assai pasticciona.
Le referenze di Beetlejuice
Ecco come si presenta dopo la richiesta di referenze da parte di Adam:
“Mi diletto di stregoneria. Laureato alla Harward Business Culo, ho viaggiato in lungo e in largo, ho avuto la peste bubbonica e questo è stato il periodo più sereno della mia esistenza. Ho visto ‘L’esorcista’ 170 volte e mi sganascio dalle risate tutte le porche volte che me lo vado a rivedere. Per non parlare del fatto che anche se stramorto sono ancora qui. Allora, che ve ne pare? Sono buone le referenze?“
Beetlejuice è interpretato da uno straordinario Michael Keaton.