Tutti noi la conosciamo per aver interpretato il formidabile soldato J. Vasquez in Aliens – Scontro finale rubando al suo esordio la scena a Sigourney Weaver, e poi l’abbiamo vista interpretare la vampira Diamondback in Il buio si avvicina, la detective Meagan Shapiro in Arma Letale 2 e la tutrice legale di John Connor Janelle in Terminator 2 – Il Giorno del Giudizio, considerando anche le partecipazioni a pellicole come Star Trek – Generazioni, Titanic e Paura e Delirio a Las Vegas.
Il suo ultimo film per il cinema risale al 2014, Under the Hollywood Sign, ma è dal 2009 che Jenette Goldstein non è più soltanto un’attrice ma un’imprenditrice di successo che ha coraggiosamente affrontato una svolta, rimettendosi in gioco con dedizione, sacrificio e molta intelligenza nella scelta di un mercato molto complesso, ovverosia quello della lingerie e dell’abbigliamento femminile.
Il franchise Jenette bras: l’alfabeto inizia dalla D
Così è nato il franchise Jenette bras, che oggi conta punti vendita dalla Costa occidentale a quella orientale degli Stati Uniti d’America, e precisamente ad Atlanta – Decadur e Buckhead, Pasadena, West Los Angeles, Hollywood e Burbank. Un brand studiato per rafforzare e ridefinire una nicchia commerciale tutt’altro che ristretta, riferita all’indossabilità di reggiseni, sottovesti ed elementi d’intimo femminile da parte delle taglie forti e non solo.
Di fatto il claim recita The Alphabet starts at ‘D’ (L’alfabeto inizia dalla D) e funge da dichiarazione di una precisa filosofia: contribuire a far sentire belle e seducenti tutte le donne, nessuna esclusa, tanto meno quelle che registrano alla bilancia qualche chilo di troppo.
Non esistono donne magre, donne grasse, donne formose, donne skinny. Esiste solo la donna come essere dalla magnetica unicità, come concetto ed essenza. Jenette Goldstein lo afferma con vigore ed energia e Jenette bras ne è la prova tangibile, una realtà fisica ma anche digitale grazie a un sito web graficamente molto bello, dinamico e comunicativo, cui fanno seguito una vivace pagina Facebook e un dettagliato profilo Instagram.
Le collezioni trattate da Jenette corrispondono a composizioni di classe laddove intimo, vestaglie, monokini e bikini ma anche slip minimal, le intramontabili giarettiere ed eleganti accessori vengono adattati alle linee del gentil sesso valorizzando le caratteristiche del corpo.
La gallery, infatti, non immortala le solite modelle standardizzate e lontane dalla quotidianità bensì le dipendenti del negozio, donne di tutti i giorni, che appaiono per ciò che sono, senza artifici, senza trucchi o illusioni da photoshop.
Il centro nevralgico di ciascun negozio è il front end, preposto all’accoglienza e a far sentir bene clienti e loro accompagnatori. Segue il salone di vestibilità per le prove, con le cabine private, un vasto assortimento di prodotti e tanti, tanti specchi. Jenette Goldstein ha accettato così gentilmente di raccontarci la sua attività, condotta e gestita con passione e determinazione.
Recencinema.it: la nostra intervista a Jenette Goldstein
Jenette, innanzitutto grazie di cuore per avermi permesso di intervistarti. Sai che in Italia moltissimi cinefili guardano ciclicamente Aliens per ammirare la tua incredibile performance d’esordio nel ruolo del soldato J. Vasquez, probabilmente uno dei personaggi migliori nell’intera storia del cinema di fantascienza?
“Grazie, è stata davvero una fortuna interpretare quel ruolo.“
Parliamo ora del tuo lavoro, il tuo presente. Quando hai deciso di diventare imprenditrice dedicandoti a prodotti di intimo femminile e perché questa scelta?
“Avevo quarant’anni e ho scoperto che i lavori di recitazione stavano diventando sempre più difficili da trovare. Stavo cercando qualcos’altro da fare. Ero in Inghilterra per una convention di fantascienza e ho scoperto un negozio che vendeva reggiseni che mi stavano meglio di qualsiasi cosa avessi trovato a Los Angeles. Non riuscivo a smettere di parlarne sull’aereo di casa. Continuavo a dire: ‘Perché qualcuno non apre un negozio di reggiseni per donne che hanno davvero BISOGNO di reggiseni?’ E mio marito ha detto: ‘Perché non lo facciamo?’ Scommetto che vorrebbe aver tenuto la bocca chiusa.“
Jenette bras è diventato un franchise di successo negli Stati Uniti d’America, con 6 punti vendita aperti fra la costa ovest e la costa est del continente. Ci racconti brevemente l’esperienza del primo negozio? Cosa ha rappresentato per te?
“Abbiamo aperto il primo negozio con un budget ridotto, in una zona non molto buona della città. Mio marito ha trovato infissi di recupero e i miei vicini ci hanno aiutato a costruire i camerini. Ero l’unica impiegata. A dire il vero, non ne sapevo molto di come indossare il reggiseno – meno male che sono un’attrice! – e il mio inventario di moda è stato attinto dagli avanzi della stagione precedente.“
Il claim “The Alphabet starts at D” è geniale per indicare il tuo target di clientela. Come funziona la realizzazione e il confezionamento dei reggiseni taglia forte? Ci puoi perlomeno specificare in sintesi i passaggi dall’ideazione alla consegna?
“Per essere precisi, ci concentriamo sul plus-bust, non su taglie forti. In altre parole su donne come me, con una cassa toracica piccola ma il seno pieno. A questo punto portiamo quasi tutte le taglie, ma il nostro più grande mercato è ancora rappresentato dalle donne con questo tipo di corporatura. Sono un rivenditore, non un produttore, grazie a Dio!
Perché “Grazie a Dio?”
Perché i reggiseni sono l’indumento più complesso e altamente ingegnerizzato che ci sia. Le aziende che hanno l’esperienza per farle bene sono quasi tutte in Europa, quindi la maggior parte del mio stock è importata da Francia, Belgio, Italia, Spagna, Inghilterra, Polonia, Nuova Zelanda… andrò ovunque per trovare della lingerie fantastica! Partecipo alle fiere ogni anno – Parigi è la più grande – e visito molte fabbriche. È un settore dinamico. Nuovi tessuti e processi vengono continuamente sviluppati.“
Si legge sul sito web ufficiale di Jenette bras che non si immagazzinano AC, non si vendono reggiseni online e non si lavora su commissione. Quindi se una donna dall’Italia volesse acquistare un tuo prodotto, come dovrebbe fare?
“Odio rifiutare una vendita, ma la verità è che la maggior parte delle donne non conosce la propria taglia, e anche se fosse, marche diverse si adattano in modo diverso, quindi non c’è davvero modo di ottenere una vestibilità corretta se non entrare nel negozio, provare e far modificare. Una volta che ti abbiamo adattato il reggiseno, puoi sempre chiamare il negozio o inviarci un’e-mail se hai bisogno di qualcosa.“
Sempre consultando il sito web ufficiale, si nota che non si tratta di un franchise come gli altri. I tuoi negozi sono da intendersi in primis come confortevoli atelier studiati per qualunque esigenza femminile. Ogni elemento esiste per un motivo preciso. Quale filosofia sta dietro tutto questo?
“Le donne europee intendono la lingerie come moda, come parte dell’arte totale di vestire. Le donne americane in questo sono indietro. Avevo bisogno di creare uno spazio di lusso per le donne statunitensi e affermare un atteggiamento che celebra la vita del corpo, qualunque sia la tua età o forma.“
Il corpo della donna, da qualunque prospettiva lo si veda, rappresenta un concetto naturale da valorizzare sempre. Sulla gallery del sito web vediamo reggiseni, slip, bikini e sottovesti dalle molteplici palette di colori, stili eterogenei, un ritorno al passato ma anche linee estremamente moderne e delicate. Secondo te quanto conta la lingerie negli outfit del Terzo Millennio? A tuo avviso comfort e seduzione devono viaggiare all’unisono?
“Molte delle nostre clienti vengono da noi chiedendo un reggiseno ‘semplice, quotidiano‘. Dico: ‘Vuoi sentirti semplice ogni giorno?’ Dobbiamo confessare il potere della lingerie. È il tuo costume segreto. Fa appendere meglio i tuoi capispalla e non c’è motivo per cui non possa essere bello di per sé. Incoraggiamo le donne a mostrare il reggiseno. Un accenno di cinturino al collo, un po’ di pizzo nella scollatura, o un contorno scuro sotto una camicetta sottile. Crea una profondità nella sua auto-presentazione. Comunica ‘c’è di più per me’.“
Il body shaming è purtroppo sempre esistito. La tua impresa potrebbe essere una sorta di missione contro questo vergognoso atteggiamento tristemente in auge nella società di oggi?
“Sì, questo è parte integrante della nostra missione. Quando non siamo riusciti a ottenere foto su diversi modelli dai nostri fornitori, abbiamo iniziato a fotografare i prodotti noi stessi, sulle nostre dipendenti. I nostri clienti adorano vedere come l’articolo sta davvero su una donna vera.“
Hai delle collezioni davvero intriganti. Hai mai avuto modo di partecipare a qualche sfilata per mostrare le tue creazioni? Sappi che in Italia saresti certamente la benvenuta: abbiamo castelli, residenze eleganti, locations eccezionali e adatte per un possibile evento. Hai mai pensato in effetti di far conoscere anche a Roma, a Firenze o a Milano il tuo sorprendente intimo di qualità?
“In effetti, ho partecipato alla fiera Immagine Italia a Firenze proprio lo scorso febbraio, ma come buyer, non come espositore.“
Hai considerato in futuro di aprire nuovi punti vendita anche in Europa?
“Beh, sì, visto che me lo chiedi, ma è molto complesso. Apriremmo in un ambiente normativo sconosciuto e in un mercato più competitivo con dozzine di negozi in ogni città che vendono gli stessi prodotti. Avremmo bisogno di partner locali affidabili, capitali e un piano chiaro per differenziarci attraverso la qualità della nostra esperienza.“
Ci tengo a farti un’ultima domanda. Sei un’imprenditrice molto attenta anche al sociale. Apprendiamo che dal 2010 Jenette bras organizza un’annuale raccolta fondi e donazioni di reggiseni per ragazze in affidamento. Ce ne parli?
“La mia famiglia ha sempre adottato o preso in affido bambini accanto a quelli biologici. Collaboriamo con due organizzazioni a Los Angeles – Hourglass Underground e Glamour Gowns and Suit Up legata a Casa of Los Angeles – che forniscono abiti da ballo (il ballo di fine anno è una festa formale per adolescenti in occasione del diploma di laurea dell’istruzione primaria negli Stati Uniti) e accessori per ragazze in affidamento e abiti per i ragazzi. Quando ho saputo che non avevano a disposizione abbigliamento intimo, sono intervenuta fornendo reggiseni e montatori per l’evento. È un’esperienza straordinaria e commovente assistere alla trasformazione di queste ragazze. Molte di loro non si erano mai viste così prima di questo evento.“