Giovani film-maker di talento ce ne sono e, per fortuna, tanti, capaci in pochi minuti di confezionare piccoli capolavori in celluloide utilizzando piena tecnica accademica più qualcosa in grado di fare la differenza in termini estetici. Rari invece nel panorama cinematografico quei registi in erba la cui sensibilità supera volutamente il virtuosismo a favore di un significato che va oltre il narcisismo e l’ambizione.
Inside di Giorgia Lanzilotti rappresenta un esempio chiaro, nitido e diretto di questa scala/priorità di valori da attribuire a un personale lavoro di messinscena.
Dedica a Maurizio
Iscritto ai David di Donatello 2024, il cortometraggio in questione mostra intenzionalmente meno di ciò che esiste de facto alla base della sua genesi. Non c’è nota di regia che tenga: la dedica di Giorgia Lanzilotti a un misterioso Maurizio non vuole spazio tra didascalie e ufficialità, rifiuta la pompa magna e la dichiarazione eclatante.
Spiegare chi è Maurizio per la film-maker non è un’esigenza ma una sorta di intima “confessione”, anzi un aneddoto cruciale che lei racconta come fosse una favola a metà tra il mistico, il religioso e il rivelatorio.
Giorgia, il tuo corto è davvero molto bello e interessante ma crediamo valga la pena comprendere innanzitutto il motivo di quella dedica, misteriosa e affascinante al tempo stesso. Quindi la domanda è: chi è Maurizio?
“A questa domanda fino ad ora non ho mai risposto. Credo per una forma malsana di gelosia nei confronti di ciò che è accaduto, ma ancora di più per il rispetto nei confronti di Maurizio stesso. Volevo evitare di finire nel girone delle centinaia di persone che dopo la sua morte hanno parlato di lui. Il Maurizio della mia dedica è Maurizio Costanzo.“
Non ci eravamo arrivati. Ci spieghi il perché della dedica?
“Questo mio corto è stato scritto lo scorso anno. La scrittura era iniziata a novembre 2022. Avevo un blocco, non sapevo come procedere nel racconto. Feci un viaggio a Roma, nei giorni in cui lui venne a mancare. Nonostante non lo conoscessi, né di persona né da spettatrice, rimasi molto colpita dal silenzio e dal cordoglio che calarono sulla Capitale in quei giorni.“
Quindi la dedica nasce da una sorta di riflessione?
“Sì, assolutamente. Quell’alone di silenzio su Roma mi fece riflettere sull’importanza dei gesti, delle azioni e non delle parole, spesso vane ed effimere. Ricordo che mentre scrivevo pensavo a lui. Davvero, non so perché. Ho voluto alla fine del girato scrivere questa dedica, come una sorta di brusco e bizzarro ringraziamento.“
Roma, Italia
27 febbraio 2023Caro Maurizio,
Quella volta tornai da Roma con la consapevolezza che delle parole eravamo stanchi un po’ tutti e che, forse, avrei dovuto fare un cinema più silenzioso, più vicino al cuore, più vicino all’anima. Ma il problema era proprio quello: l’anima.
La mia la sentivo triste e pesante. Mi resi conto che siamo tutti destinati alla tristezza, alla malinconia. Non perché lo siamo davvero, ma perché bramiamo così tanto una vita che vorremmo, che alla fine ne sentiamo anche la mancanza.
Giorgia Lanzilotti
Questo è un bel messaggio, soprattutto per le giovani generazioni, di cui tu peraltro fai parte.
“Si, tutto il corto è dedicato alle nuove generazioni, ai suoi silenzi.“
E noi di Recencinema.it ti ringraziamo per avercene parlato.
“Grazie a voi.“