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Ecto-1, l’automobile dei Ghostbusters

New York, NY – 3/14/24 – Atmosphere attends the at the New York World Premiere of Columbia Pictures’ GHOSTBUSTERS: FROZEN EMPIRE at the AMC Lincoln Square Theater
PICTURED: Atmosphere
PHOTO by: Marion Curtis / StarPix for Sony Pictures
Location: AMC Lincoln Square Theater

Chiunque abbia visto il primo mitico Ghostbusters (Ivan Reitman, 1984) ricorderà la bizzarra automobile con cui Peter Venkman (Bill Murray), Ray Stantz (Dan Aykroyd), Egon Spengler (Harold Ramis) e Winston Zeddemore (Ernie Hudson) scorrazzavano per le strade di New York City a caccia di spettri: la Ecto-1.

Diventata un’icona della cultura popolare apparendo in diversi film, serie animate, videogiochi e fumetti della saga, di fatto è la co-protagonista del franchise dedicato agli acchiappafantasmi. Ma qual è la storia di questa macchina così speciale? In occasione dell’uscita di Ghostbusters: Minaccia Glaciale, ve la raccontiamo.

Una Ectomobile della Miller Meteor

Conosciuta anche come Ectomobile per la canzone della colonna sonora Cleanin’ up the town dei Bus Boys (1984), dove viene soprannominata così, in realtà nessuno la chiama né Ectomobile né Ecto-1, nonostante sia quello che la identifichi sulla targa.

Nelle pellicole non viene neanche menzionata, fatta eccezione per la scena in cui Ray si presenta alla caserma con la vettura appena acquistata per la modica cifra di 4.800 dollari, benché ci siano da “sistemare le sospensioni, la frizione, l’impianto elettrico, la trasmissione, la scatola dello sterzo, le fasce elastiche, la marmitta e altre sciocchezze“.

L’esemplare che è poi diventato la Ecto-1 è uscito dallo stabilimento Miller Meteor di Piqua, Ohio, nel 1959 (complessivamente sono state prodotte 400 unità). La Miller e la Meteor erano inizialmente aziende concorrenti. La Wayne Corporation, una società dell’Indiana che produceva autobus, dapprima acquistò la Meteor Motor Car (che costruiva limousine e ambulanze) e nel 1956 la A.J. Miller Company, produttrice di auto funebri e ambulanze.

Caratteristiche tecniche ed evoluzione estetica della Ecto-1

La Ecto-1 dunque è una è Cadillac Ambulance Miller-Meteor limo-style endloader combination, versione custom che prevedeva l’utilizzo della piattaforma e dello chassis delle ambulanze, insieme con alcuni elementi delle limousine, come le portiere posteriori e le superfici vetrate. Questa curiosa giardinetta è stata sviluppata da un progetto di Dan Aykroyd, mentre per la parte tecnica e strumentale il lavoro è stato affidato appositamente a Stephen Dane, (già noto per i veicoli di Blade Runner). Il tutto avvenne a pochissime settimane dal ciak.

Una prima stesura indicava la Ecto-1 nera, con lampeggianti bianchi e porpora, per dare al veicolo un aspetto scenografico di aura violacea, ma successivamente tutto lo script venne rivisto e anche il colore venne scartato perché, girando di notte, la macchina sarebbe stata poco riconoscibile e difficile da vedere.

Ecco quindi arrivare la livrea bianca col logo dei Ghostbusters sulle fiancate e sul tetto lampeggiante, luci e strani aggeggi elettronici per catturare ectoplasmi (da qui la sigla Ecto-1). Infine il suono tipico della caratteristica sirena per distinguersi dalla polizia e dalle ambulanze.

Una super station wagon con posteriore molto alto e una grande capienza all’interno. Un’unica concessione allo stile, le 2 pinne posteriori – le stesse della Cadillac Eldorado del 1959 – rosso fiammante. Ad animare la Ecto-1 sotto il cofano nulla di paranormale, ma un motore 8 cilindri a V in grado di erogare 320 cavalli di potenza e sospensioni pneumatiche per una guida più fluida nel spostare 6,5 metri di lunghezza e un peso di circa 3 t.

Un’automobile invulnerabile

Rappresenta la perfetta unione tra efficienza e importanza scenografica: è un’auto veloce e spaziosa che può trasportare, oltre all’attrezzatura, anche quattro acchiappafantasmi per le strade di New York, diventando un vero e proprio veicolo d’ordinanza.

Nella famosa scena della “Chiamata”, la Ecto-1 viene vista per la prima volta in azione. Si apre il portone della caserma, si avvia il motore, i lampeggianti e le luci si accendono e la sirena comincia a suonare. Segue una sgommata e l’auto che si lancia verso la destinazione.

Benché non compia evoluzioni particolari, l’auto è entrata nell’immaginario collettivo grazie a una caratteristica: è praticamente invulnerabile. Nel segmento finale, quando si scatena la furia di Gozer il Distruttore (Slavitza Jovan), la Ecto-1 si trova nel bel mezzo della scena, ma non riporta neppure un graffio, al contrario della vicina Dodge Monaco della polizia.

Volano giù sassi, calcinacci e detriti, ma l’auto non viene scalfita. Solo l’esplosione dello Stay Puft Marshmallow Man la inzacchera completamente di schiuma di zucchero.

Nel 1984, poco dopo l’uscita del film, la Ecto-1 venne guidata per le strade della Grande Mela al fine di pubblicizzare la pellicola e ottenne un successo tale da divenire causa di tamponamenti a catena per lo scalpore destato al suo passaggio. Nel film, venne usato un solo esemplare, cosa molto rischiosa nelle produzioni cinematografiche, ma la Ecto-1 – nelle varie incarnazioni della saga – cambia più volte pelle.

Il nuovo modello Ecto-1A per Ghostbusters II

La Ecto-1 fu protagonista anche di Ghostbusters II (Ivan Reitman, 1989), ma si presentò molto trasandata e sporca. Ciò era dovuto alla crisi che albergava nella squadra degli acchiappafantasmi. Proprio durante le riprese del sequel, però, l’auto ebbe un incidente sul ponte di Brooklyn, costringendo la produzione a ricorrere a un nuovo modello, un’altra Miller-Meteor, la Ecto-1A.

Dopo 5 anni, troviamo una Ectomobile rinnovata nei suoi equipaggiamenti. Le ingombranti dotazioni sul tetto vengono sostituite con lampeggianti multicolore, schermi luminosi che scorrono messaggi pubblicitari e una grossa parabola.

Il vano di carico interno, precedentemente realizzato con materiali di recupero, venne riallestito con componenti nuovi come la centrifuga ectoplasmatica e la carrozzeria arricchita con scritte, strisce gialle/rosse e nere, un nuovo logo e una nuova targa. Gli acchiappafantasmi erano tornati.

Rispetto al primo capitolo, la macchina compare un po’ meno, finendo praticamente abbandonata in un capannone degli Universal Studios al termine delle riprese.

La Ecto-1 tecnologica di Ghostbusters: Legacy

La riedizione tutta al femminile di Ghostbusters (Paul Feig, 2016) non ha riscosso grande successo e tra i motivi potrebbe esserci anche la sostituzione della gloriosa Ecto-1 con una più recente Cadillac Fleetwood del 1984. L’ex auto funebre anni ’80, per appeal e storia, poteva ben poco nei confronti dell’antenata.

Ghostbusters: Legacy (Jason Reitman, 2021) vede tornare alla ribalta la mitica Ecto-1 in un revival che si ricollega direttamente ai primi due capitoli della saga. Si è tornati al modello del ’59 del primo Ghostbusters, ritrovata dai nipoti di Egon nella fattoria in Oklahoma dove era stata abbandonata.

Viene restaurata e modificata aggiungendo una nuova funzione chiamata gunner seat, sedile estraibile con una torretta protonica per sparare ai fantasmi da una posizione laterale, e una trappola telecomandata su ruote che viene fuori dal telaio base.

Ghostbusters: Minaccia Glaciale riporta in scena la Ecto-1 originale… con qualche nuova sorpresa!

Chiara Mancioli

Ciao a tutti, sono Chiara, sognatrice con i piedi per terra e con la passione per le belle storie e, perché no, anche per il lieto fine. Ho avuto la fortuna di approcciarmi al cinema prima dell’avvento dei multisala e delle piattaforme streaming e, ancora oggi, preferisco decisamente la sala alla comodità del divano di casa. Come dicevo sono una sognatrice, e per me questo è il cinema: è sogno, è conoscenza, è una finestra aperta sul mondo e su infiniti altri mondi. Si spegne la luce e il viaggio inizia. E il mio viaggio inizia da qui.
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