Russell Crowe in L'esorcista del Papa
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Esorcismo: i 10 migliori film sul tema

Russell Crowe in L'esorcista del Papa
Russell Crowe in L’esorcista del Papa

Perché ci piace così tanto guardare gli horror? I ricercatori si interrogano da tempo su questo tema e sono molteplici le ipotesi formulate. Alcuni sostengono che si tratti di un retaggio dell’evoluzione per imparare ad affrontare le minacce, altri affermano che sia una risposta fisiologica all’adrenalina. In ogni caso, possiamo dire che l’attrazione verso ciò che ci fa ribrezzo o ci terrorizza è in qualche modo insita nell’animo umano.

Una delle sottocategorie più amate ma decisamente annoverabile tra le più inquietanti, è quella dedicata agli esorcismi. Il tema dell’occulto, del diavolo e, in particolare, il fenomeno delle possessioni demoniache, ha sempre generato grande interesse nel pubblico. È infatti uno di quei filoni che può vantare un vero e proprio decorso storico, fatto di tantissimi cult… e anche di tantissimi lavori poco riusciti.

I 10 film sugli esorcismi

Qui un elenco di 10 film che, per motivi diversi, sono rimasti positivamente impressi nella storia del cinema esorcismo-centrico.

L’esorcista (William Friedkin, 1973)

Diretto da William Friedkin nel 1973, L’esorcista è tutt’ora considerato uno dei film horror più spaventosi della storia del cinema e rimane probabilmente la pellicola più iconica sul tema dell’esorcismo. La storia ha inizio con un prete e un esorcista che indagano su un caso di possessione demoniaca che coinvolge una giovane ragazza, la dodicenne Regan MacNeil. I due si ritrovano a fronteggiare un demonio dalla forza immane e devastante.

Il film fu candidato a 10 Premi Oscar vincendone 2, ricevendo 7 nominations ai Golden Globe, di cui 4 si concretizzarono in riconoscimenti. La pellicola presentava degli effetti speciali decisamente innovativi per l’epoca e ha segnato la nascita ufficiale del genere, ridefinendo i nuovi standard dell’horror soprannaturale.

L’esorcismo di Emily Rose (Scott Derrickson, 2005)

Basato su fatti realmente accaduti, L’esorcismo di Emily Rose (2005) segue l’avvocato Erin Bruner che difende un prete accusato dell’omicidio colposo della giovane Emily Rose, avvenuto durante un esorcismo.

Il regista Scott Derrickson crea un’atmosfera inquietante che combina elementi di thriller legale e horror, alternando scene in tribunale a flashback degli eventi soprannaturali. La performance di Jennifer Carpenter nel ruolo di Emily Rose è intensa e disturbante. La pellicola esplora la lotta tra scienza e fede, con un finale aperto all’interpretazione.

Requiem (Hans Christian-Schmidt, 2006)

Basato su una storia vera, la stessa che ispirò L’Esorcismo di Emily Rose, racconta il caso di Anneliese Michel, uno dei più famosi casi di presunta possessione demoniaca. Ambientato nella Baviera degli anni ’70, il film segue la vita di Michaela Klinger, una giovane affetta da epilessia che si rivolge a un prete convinta di essere posseduta da un demone.

Requiem (Hans Christian-Schmidt, 2006) esplora la fede e la possessione, offrendo una prospettiva realistica e psicologica.

L’altra faccia del diavolo (William Brent Bell, 2012)

Nel 1989, Maria Rossi chiama la polizia per confessare di aver ucciso tre persone durante un esorcismo a cui era stata sottoposta. Vent’anni dopo la figlia, intenta a realizzare un documentario sugli esorcismi, si reca a Roma nell’ospedale psichiatrico dov’è ricoverata la madre. Scoprirà, forse troppo tardi, che la madre era davvero posseduta dalle forze del male.

Raccontato con lo stile del mockumentary, il film di William Brent Bell datato 2012 ha un buon ritmo e cambi di scenario che tengono lo spettatore incollato allo schermo.

L’ultimo esorcismo (Daniel Stamm, 2010)

Anche L’ultimo esorcismo (Daniel Stamm, 2010) sfrutta lo stilo documentaristico per raccontare l’ultimo degli esorcismi compiuti dal reverendo Cotton Marcus.  Un convinto conservatore è sicuro che sua figlia sia posseduta dal diavolo e debba essere esorcizzata. Il reverendo, insieme al suo team, decide di documentare quello che sarà il suo ultimo esorcismo. Tuttavia, una volta giunto sul posto, si troverà di fronte a un bagno di sangue da cui dovrà riuscire a salvare se stesso e la ragazza.

Il film riesce a mescolare suspense e terrore, creando un costante senso di claustrofobia.

Liberaci dal male (Scott Derrickson, 2014)

Dopo L’esorcismo di Emily Rose, Scott Derrickson torna alla regia nel 2014 con Liberaci dal male, thriller soprannaturale ispirato alla storia vera dell’ufficiale di polizia Ralph Sarchie (qui interpretato da Eric Bana), raccontata in Beware the Night. Nel libro, Sarchie racconta le sue inquietanti esperienze con il demonio avvenute nel corso di alcune indagini apparentemente inspiegabili.

Un horror disturbante che offre momenti di tensione e una visione cupa della lotta contro il male.

Il Rito (Mikael Håfström, 2011)

Ispirato a una storia vera, Il Rito (Mikael Håfström, 2011) segue un seminarista che arriva in Vaticano per studiare la pratica dell’esorcismo. Carico di un profondo scetticismo, lo studioso tende a riportare tutto ciò di cui è testimone a una prospettiva psicologica e psichiatrica. Sarà l’incontro con Padre Lucas, interpretato da un magnifico Anthony Hopkins, a coinvolgerlo in un caso inquietante che ribalterà tutte le sue convinzioni.

Un film che non esagera nell’iconografia, ma che gioca sugli elementi del thriller psicologico per raccontare il lato oscuro della fede.

The Conjuring – L’evocazione (James Wan, 2013)

Primo della fortunata saga che segue gli eventi degli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren, The Conjouring è ambientato nel 1971, anno in cui la famiglia Perron si trasferisce in un vecchio casale. Ben presto in questo luogo cominciano ad avvenire fatti inspiegabili che costringono la famiglia a chiedere l’aiuto dei due investigatori. Quello che i protagonisti si troveranno ad affrontare si rivelerà essere un’entità ignota molto potente.

La tensione psicologica è qui enfatizzata senza mostrare troppo. Si sfrutta molto la paura dell’oscurità per far in modo che lo spettatore creda in quel che vede. Arricchito da un’atmosfera cupa e una storia coinvolgente, l’horror di Wan ha riscosso un incredibile successo dando vita a ulteriori storie collaterali inanellate in un franchise da urlo.

Incarnate – Non potrai nasconderti (Brad Peyton, 2016)

Brad Peyton ci racconta la storia di Seth Ember, uno scienziato che ha sviluppato un metodo per esorcizzare i demoni. Invece di seguire i rituali religiosi tradizionali, Ember utilizza una tecnica scientifica per entrare nella mente dei posseduti e compiere l’esorcismo. Un giovane ragazzo, però, verrà posseduto da un’entità che Ember ha già incontrato in passato e che ha lasciato segni indelebili nella sua vita.

Incarnate mescola elementi di horror soprannaturale con elementi di fantascienza, bilanciando bene i momenti di tensione e azione.

L’esorcista del Papa (Julius Avery, 2023)

L’esorcista del Papa, diretto da Julius Avery, vede protagonista Russell Crowe nei panni di padre Gabriele Amorth, il celebre sacerdote italiano famoso per aver compiuto oltre centomila esorcismi per il Vaticano. Nel film, l’anticonvenzionale Gabriele è alle prese con la violenta possessione di un ragazzo. Dietro, però, c’è una pericolosa e insospettabile cospirazione.

L’horror mira soprattutto a esaltare la figura del prete italiano, che Crowe interpreta con una certa dose di ironia piuttosto apprezzabile, mitigando in parte la tensione presente nella pellicola.

I film menzionati, che variano da classici intramontabili a successi contemporanei, ci fanno capire che la fascinazione per il soprannaturale e il demoniaco continuano a essere rilevante nel panorama del cinema horror e che, mentre la tecnologia avanza, l’essenza della paura rimane immutata.

Alessia Cristiano

Appassionata di comunicazione e fanatica della settima arte, ho studiato marketing e strategie per i media e attualmente lavoro nelle PR per un'azienda nel settore dell'energia. La mia forte inclinazione verso il mondo dell’audiovisivo mi ha spinto a voler ampliare le mie competenze e avvicinarmi ulteriormente a questo settore. Per questo motivo mi sono rimessa in gioco con un master in “Media and Entertainment”, con l'obiettivo di specializzarmi sempre di più in ciò che desidero realmente fare. La scrittura è sempre stata per me uno strumento naturale di espressione, non solo verso gli altri ma soprattutto verso me stessa. Così, eccomi qui, a unire queste due passioni che mi hanno spinta a scrivere ancora, ma questa volta di cinema.
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