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Il cappellaio matto secondo Depp nell’Alice in Wonderland di Burton

Il cappellaio matto, in lingua originale the mad hatter, è un personaggio apparso per la prima volta nel 1865 nel romanzo Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Come per tutti i characters, lo scrittore non ne offre una descrizione fisica precisa, ma si sofferma con maggiore attenzione sul suo comportamento e soprattutto sul modo di relazionarsi con Alice. Possiamo analizzarne i vari aspetti attraverso i libri.

Nel primo, questo bizzarro individuo è uno dei tanti sudditi della Regina di Cuori, cappellaio fallito, dedito solo  all’ozio e al gozzovigliare. Nel secondo libro invece, il cappellaio è un servitore della corte reale.

Nella realizzazione cinematografica, dopo il lungometraggio della Disney, tocca a Tim Burton in Alice in Wonderland dare nuovamente vita al pittoresco personaggio e a tale scopo affida il ruolo a Johnny Depp, suo attore feticcio, straordinariamente enigmatico e camaleontico, che ha saputo rendere sul grande schermo un cappellaio matto a dir poco originale e stupefacente.

L’interpretazione di Johnny Depp

Ed è proprio Johnny in un’intervista a dichiarare quanto il personaggio del romanzo di Lewis Carroll lo affascinasse. Per Depp e Burton si tratta dell’ennesima collaborazione dopo Edward Mani di Forbice, Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, La sposa cadavere, La fabbrica di cioccolato e Sweeney Todd. L’interpretazione del cappellaio gli valse nel 2011 la nomination ai Golden Globes come miglior attore in una commedia/musical.

Nell’intervista, Johnny dichiarò che interpretare questo ruolo per lui fu una rivelazione, una cosa che andò oltre le sue aspettative.

Per creare il personaggio fisicamente e per far sì che fosse d’impatto per il pubblico, lavorò ad alcuni bozzetti su disegno e acquerelli, creando qualcuno fuori dal comune, a cui diede un tocco personale interpretandolo con un forte accento di “pazzia” come solo un attore abile e misterioso come lui sa fare.

Il trucco bianco sul viso, la parrucca arancione e le lenti a contatto fluorescenti, così come i vestiti bizzarri che richiamano vagamente il pirata Jack Sparrow, rendono la sua interpretazione indimenticabile.

Eliana Caggiati

Dispersa tra la nebbia della pianura emiliana da quando sono nata, coltivo una propensione alla scrittura fin da piccola. Tra brevi racconti surreal-infantili e poesie nascoste tra carta straccia, cresco a pane e Walt Disney, grazie alla sterminata collezione casalinga di vhs. Cinema, musica e tv catturano da sempre il mio tempo, portandomi a laurearmi con una tesi in storia e critica del cinema dal titolo “Yellow Submarine: viaggio psichedelico nel mondo dei Beatles”: un lavoro divertente e appassionante che mi ha avvicinato alle mie più grandi passioni. Devota al maestro Stanley Kubrick, alle sferzate comiche dei fratelli Coen e alla geniale demenzialità della serie animata Family Guy, sto individuando, a piccoli passi, l'impervia strada che voglio percorrere... dispersa tra la nebbia.
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