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Il pianoforte di Ada

Il film, la storia, l’esistenza di Ada ruotano intorno a uno strumento musicale: il pianoforte. Anzi, la figura femminile esiste e muore con esso, metafora di una vita sofferta, aggrappata al filo di un silenzio profondo o assordante.

Un pianoforte solo su una enorme spiaggia che si affaccia su un mare agitato o sprofondato negli abissi del medesimo: sono le due immagini chiave che riempiono e sostano nella mente dello spettatore di Lezioni di piano, diretto nel 1993 da Jane Campion, pieno di una splendida colonna sonora del compositore Michael Nyman.

Il pianoforte: musica, tormento, arma d’amore

Il pianoforte è la musica, esterna e interna ad Ada, protagonista/eroina muta. È il suo tormento, la sua arma d’amore che la condurrà inconsapevolmente nelle braccia di George (magnifico Harvey Keitel, amante senza veli), il compagno con cui sceglierà di condividere il resto della sua vita, accanto al quale comincerà a emettere suoni e poi parole.

Il pianoforte è la stessa arma letale attraverso la quale il non prescelto marito Stewart (un ottimo Sam Neill, consorte odioso e retrogrado), scegliendo di abbandonarlo sulla spiaggia all’arrivo dell’amata, dimostrerà di volere soltanto possedere e non accogliere e rispettare quest’ultima.

L’isola è ostile, come il tempo, il paesaggio, come Stewart e gli abitanti in essa trapiantati, al contrario dei Maori (George è quasi uno di loro).

Il pianoforte è il prolungamento esistenziale di Ada, arma inseparabile senza la quale tutto è privo di senso (indimenticabile la scena della donna che lo suona in riva al mare, ancora involucro chiuso dal viaggio), quasi come se senza le mancasse l’aria, è l’oggetto che le rende più sopportabile una vita che si profila triste e incolore.

Un varco verso le emozioni: dal sopravvivere al vivere

È meraviglioso vedere come dal mondo muto ma pieno di note di Ada, attraverso il pianoforte si apra il varco verso le emozioni, non più grigie e costrette bensì colorate di passione e di voglia di sperimentarsi. L’amore per George (simbolico dono segreto è un tasto del pianoforte con incisa una frase d’amore) costerà ad Ada l’amputazione di un dito, gesto mortifero e distruttivo che segnerà l’inizio della sua rinascita.

Dall’abisso alla luce. Dall’abbandono dell’arma negli abissi marini – tentativo estremo di suicidio – alla salvezza in un mondo composto da suoni/rumori/parole possibili. Grazie anche a un dito di ferro, ricostruito per continuare non più a sopravvivere ma a suonare e dunque vivere.

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