Museo del Cinema di Torino, 16 settembre 2022. Molto toccanti e sentite le dichiarazioni in conferenza stampa di Gianni Amelio in merito a Il signore delle formiche. In vetta al box office, la sua ultima fatica è un dramma commovente sul poeta filosofo (e mirmecologo) Aldo Braibanti.
Il regista di lungo corso nonché maestro del cinema italiano non risparmia parole dure ma anche illuminanti affermazioni derivanti dalla sua sensibilità autoriale:
“Non ho avuto bisogno di consultare libri o testi per definire gli argomenti centrali del film. Tutto ciò che si vede l’ho attinto dal mio cuore. Braibanti era omosessuale, io sono omosessuale e molto di ciò che ha patito Aldo l’ho patito io. Ho assistito direttamente al processo e lo considero un film militante.
Odio il termine ‘tolleranza‘. Ma cosa bisogna tollerare? Siamo tutti uguali e abbiamo tutti gli stessi diritti. Quando avevo 16 anni mi fu rivolta una battuta presente nei dialoghi: un omosessuale ha due strade, o si cura o si ammazza. Ebbene, ancora oggi c’è bigottismo e odio in seno alla famiglia e alle istituzioni sociali che seguono un sistema di natura piramidale e quindi fondamentalmente arrivista e prevaricatore.
Non come la società delle formiche, ch’è solidale, condivisiva, unita. Nel film si accenna, infatti, al fatto che questi straordinari insetti dispongono di due stomaci, uno personale e uno sociale nel quale depositano cibo da offrire ai compagni affamati.”
L’interpretazione di Luigi Lo Cascio
Interviene Luigi Lo Cascio, protagonista ancora una volta magistrale nell’assorbire e riportare la magnetica personalità di Aldo Braibanti:
“Quando Gianni mi ha proposto la parte, non conoscevo il personaggio e me ne vergogno. Eppure ho subito accettato di interpretarlo cominciando a cercare libri sulla sua figura, testi che ho letto in ordine non cronologico. Un’esperienza molto stimolante. L’opera Frammento Frammenti appare rivelatrice e attraverso di essa mi sono fatto un’idea di Aldo come di un protoecologista che voleva conoscere la vita tramite la poesia.”
Breve intervista all’attore
Ai nostri microfoni, Lo Cascio risponde a una domanda difficile:
Cosa ha provato a interpretare un personaggio che non conosceva e qual è stato il suo coinvolgimento, quali le sue sensazioni sentimentali?
“È stato strano e bello allo stesso tempo conoscerlo mentre lo interpretavo. Mi ha trascinato spontaneamente nella sua toccante parabola biografica, per merito della quale ho potuto emozionarmi accedendo alla splendida storia d’amore raccontata.“