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La limousine di Eric Parker

Il lusso impone degli status symbol che elevino la casta dirigenziale a sfera elitaria sempre e comunque distintiva rispetto alla massa proletaria e soggiogata.

Per il giovane magnate Eric Packer, protagonista del freddo e lucido Cosmopolis (David Cronenberg, 2012), l’emblema sociale del suo potere confluisce in una limousine di oltre 7 metri, vanto della sua ricchezza ma, soprattutto, suo personale rifugio.

Cosa fa Eric Parker nella sua limousine

© 01 Distribution

L’affarista usa l’auto per spostarsi, incontrare gente, essere aggiornato in movimento sul business a lui tanto caro, esibendo al contempo un distacco palese da ciò che lo circonda.

La limousine, non a caso di colore bianco (cromatura che identifica la purezza e, in tale occasione, l’intoccabilità dell’individuo che la vettura protegge da ogni contatto umano non gradito), corrisponde a una base dinamica superaccessoriata ed estremamente confortevole, adatta praticamente a qualsiasi esigenza, persino quelle di natura sessuale.

Interni e optional: una casa in movimento

L’interno prevede un pavimento in marmo, un lungo divano laterale, poltrone e sedie rigorosamente in pelle nera con regolazione ergonomica per adattare la postura. A colmare lo spazio, poi, ci pensano consolle eleganti che racchiudono computer di ultima generazione atti a monitorare gli affari e a interagire in tempo reale con l’andamento della Borsa attraverso touch screen illuminati e semovibili.

Eric passa gran parte della sua vita manageriale in un interno reso salotto, sala conferenze e camera da letto, dove condurre l’economia senza trascurare gli incontri amorosi, consumati senza mai essere disturbato. L’ampio abitacolo, infatti, è insonorizzato grazie al rivestimento in sughero del telaio e agli spessi vetri oscurabili nonché antiproiettili per questioni di sicurezza.

Eric può persino soddisfare i propri bisogni impellenti usufruendo all’occorrenza di un bagno chimico estraibile dalla consolle. Una casa in movimento davvero confortevole.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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