Una città che sta vivendo da anni – grazie anche e soprattutto al Museo Nazionale del Cinema – una primavera in termini di produzioni cinematografiche, mostre, eventi, allestimenti museali, ora è persino caput mundi della musica in virtù dell’Eurovision Song Contest. Un 2022 che Torino ricorderà per moltissimo tempo come già avvenuto in occasione delle mitiche Olimpiadi Invernali del 2006.
Il capoluogo principe del Piemonte si è trasformato in un palcoscenico scintillante che riverbera il proprio clamore nelle case di chi, dal proprio divano, ha assistito alle performance dei 40 artisti in gara non avendo potuto (o non avendo semplicemente voluto) presenziare dal vivo.
L’importanza della performance
Due semifinali, la finale: una competizione in cui, al di là del vincitore, a trionfare è stata la performance, quella che resta, l’apice dello show sulle note del ritmo internazionale capace di entusiasmare le folle.
Tutt’intorno al palco si ha ballato, fatto festa, scacciando ed esorcizzando – almeno per la breve parentesi fra martedì 10 e sabato 14 maggio – i demoni del Covid-19 e della guerra. Le luci dei cellulari hanno brillato come le star che si sono avvicendate per regalare momenti di spensieratezza. Erano in tanti, i nostri Mahmood & Blanco per l’Italia, Achille Lauro per la Repubblica di San Marino, i vittoriosi Kalush per l’Ucraina e tutti gli altri esponenti dei relativi paesi.
40 canzoni, due dischi, un solo album
I riflettori si sono inevitabilmente spenti. A restare sono le 40 canzoni: quelle sopravvivono, raccolte nella vostra memoria e… in un cd da collezione intitolato, appunto, Eurovision Song Contest – Turin 2022, l’album ufficiale della manifestazione diviso in 2 dischi da 20 canzoni ciascuno che seguono l’esatto ordine delle esibizioni. Non è un gadget del cinema ma in questo caso possiamo fare un’eccezione!
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