La sequenza è estratta dal Frankenstein Junior di Mel Brooks, rivisitazione in chiave parodica del 1974 del Frankenstein di James Whale, tratto dall’omonimo romanzo di Mary Shelley.
Nella scena considerata il protagonista, il professore universitario Frederick Frankenstein (interpretato da Gene Wilder), si reca di notte accompagnato dal suo assistente-maggiordomo Igor (Marty Feldman) al cimitero, alla ricerca di un cadavere su cui sperimentare le numerose ricerche del nonno Viktor von Frankenstein.
Intento del nipote, infatti, è di riabilitare il nome della famiglia, dimostrando come sia possibile restituire la vita all’uomo attraverso il ripristino del suo sistema nervoso centrale.
Un compito ingrato sotto la pioggia
Frederick e Igor entrano dunque furtivi dal cancello e cominciano a dissotterrare caoticamente la tomba del malcapitato, compito alquanto ingrato: “Che lavoro schifoso!” esordisce il Dottor Frankenstein. “Potrebbe essere peggio” – risponde ottimisticamente Igor – “Potrebbe piovere!“.
Detto, fatto. Un tuono, un lampo e inizia lo scroscio di una pioggia incessante, che di certo preannuncia quello che è l’inizio di una lunga serie di complicazioni al loro furto.
Sequenza divertente, ironica e cinica, più e più volte citata, trova nell’azzeccatissima coppia Wilder-Feldman grande espressività. Il bianco e nero esalta lo stile anni Venti con cui il regista ha voluto omaggiare il film di Whale, riprendendo addirittura nelle stesse posizioni i medesimi attrezzi di scena della pellicola originale.