Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: A Real Pain
Regia e sceneggiatura: Jesse Eisenberg
Cast: Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey
Musiche: Michal Dymek
Produzione: USA, Polonia 2024
Genere: Commedia
Durata: 90 minuti
Photo Courtesy of Searchlight Pictures © 2024 Searchlight Pictures All Rights Reserved.
1 Premio Oscar®: Miglior attore non protagonista Kieran Culkin
Trama
L’introverso David (Jesse Eisenberg) e l’esuberante Benji (Kieran Culkin) sono due cugini statunitensi d’origine ebraica, che decidono di fare un viaggio in Polonia per visitare i luoghi della nonna, sopravvissuta all’Olocausto e fuggita negli Stati Uniti d’America, e riscoprire così le proprie radici.
Per l’occasione prendono parte a un tour incentrato sul tema della Shoah che, partendo da Varsavia e passando per Lublino, culminerà con la visita del campo di sterminio di Majdanek, loro ultima tappa insieme al gruppo prima di recarsi nella cittadina della nonna. Il duro viaggio a ritroso nella memoria collettiva del popolo ebraico li porterà inevitabilmente a fare i conti con la propria storia familiare e personale, così come a ragionare sul loro legame, strettissimo ma ambivalente.
Recensione
Seconda prova dietro la macchina da presa per Jesse Eisenberg dopo l’esordio nel 2022 con Quando avrai finito di salvare il mondo, A Real Pain è un piccolo gioiello di delicatezza e profondità. La vicinanza dell’autore col tema trattato – Eisenberg è ebreo – poteva rischiare di farlo cadere in un eccesso di didascalismo, o al contrario in un prodotto troppo personale e poco chiaro. Il risultato è invece un film ottimamente bilanciato, con una regia sicura, allusiva ma mai oscura, chiara ma mai scontata.
Le personalità dei due cugini, tormentate ciascuna a suo modo, emergono pian piano, attraverso i gesti, le reazioni, i silenzi, cosicché i momenti di confronto tra i due non scadono mai in spiegoni verbosi e prolissi, riuscendo anzi ad arricchire il quadro del rapporto con dialoghi che sentiamo molto “veri”, proprio perché siamo già in sintonia con loro. Le interpretazioni di Jesse Eisenberg e Kieran Culkin sono in tal senso eccellenti.
Ogni spettatore non potrà fare a meno di sentire un’affinità con uno dei due protagonisti e col modo di affrontare il dolore, che sia quello introverso e sfuggente di David o quello esplosivo e imprevedibile di Benji. E allora il titolo potrà sembrare un po’ ambiguo: qual è questo vero dolore? Quello di David o quello di Benji? E di conseguenza il dubbio resta anche se diamo a “pain” il significato, più colloquiale, di “seccatura”. Chi è la vera seccatura tra i due, David o Benji?
Di risposte ce ne saranno tante quante saranno le persone che vedranno il film, che dal canto suo riesce a farci capire che siamo tutti più simili di quanto pensiamo, e che forse dovremmo approfittarne per essere meno giudicanti, verso gli altri e verso noi stessi.
Una nota a margine la merita la splendida colonna sonora, affidata interamente al polacco Chopin. I suoi notturni calano indifferentemente sui momenti distesi e su quelli di crisi, come un’enorme coperta, come se Eisenberg volesse abbracciare e confortare David e Benji – e forse tutti noi – e dirci con bonaria compassione: «Andrà tutto bene».
Curiosità
Jesse Eisenberg ha dichiarato di essere affetto da disturbo ossessivo-compulsivo, proprio come David.
È una recensione molto bella, evocativa delle sensazioni che può dare il film di cui offre una chiave di lettura chiara e intensa. In certo senso, apre una finestra verso il racconto e viene voglia di vederlo
La ringrazio molto, sono felice che le sia venuta voglia di andarlo a vedere, non se ne pentirà.