delia e ivano
- Cinema e divano

C’è ancora domani

Titolo originale: C’è ancora domani

Regia: Paola Cortellesi

Sceneggiatura: Paola Cortellesi, Furio Andreotti, Giulia Calenda

Cast: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Giorgio Colangeli

Musiche: Lele Marchitelli

Produzione: Italia 2023

Genere: Drammatico

Durata: 118 minuti

Trailer

delia e ivano  umiliazioni in famiglia  c'è ancora domani madre e figlia

Photo credits: Claudio Iannone

Ufficio Stampa: Fosforo Press

 

Trama

Roma, anni ’40. Delia (Paola Cortellesi) ha tre figli ed è sposata con Ivano (Valerio Mastandrea), marito violento, vessatore e ignorante. In un’Italia dove maschilismo e patriarcato imperano, la donna sempre oggetto di soprusi e pronta a chinare la testa non ha alcuna possibilità di emancipazione.

Delia sopporta tutto col sorriso, ma spera che la figlia maggiore Marcella (Romana Maggiora Vergano) non debba affrontare le stesse umiliazioni legandosi a un altro “piccolo uomo”. Una misteriosa lettera porterà aria di cambiamento.

Recensione

Sor Ottorino:Alla fine dei conti, lei è ‘na brava donna de casa.

Ivano:È che me ‘e leva da ‘e mano…

Sor Ottorino:Non glie poi mena’ sempre, sennò s’abitua! Una, ma forte!

Immaginate di essere donne nate e vissute tra gli anni ’20 e ’40, con ambizioni e progetti visti andare in fumo a causa del patriarcato che incombeva sulla società del tempo. Moglie, madre, figlia, casalinga, “schiava” dell’uomo: era questo il destino della maggior parte della gente di sesso femminile dell’epoca, privata della propria libertà e identità.

Nel suo C’è ancora domani, uscito in sala il 26 ottobre 2023, l’esordiente alla regia Paola Cortellesi eviscera analiticamente ed emotivamente quella che è stata forse una delle epoche più drammatiche vissute dalle donne. Tante sono le scene crude, siglate tuttavia da canzoni completamente opposte, che per certi versi deviano lo spettatore dal reale svolgimento dei fatti. Il che ci riporta allo stile di Kubrick in film come Arancia Meccanica, in cui le scene di violenza da parte dei Drughi erano accompagnate dall’ascolto di “Singing in the rain” di Gene Kelly.

Il cast mostra una Paola Cortellesi a cui il pubblico non è abituato, in una veste completamente nuova, e forse è proprio questo il motivo del successo della pellicola. Interpreta Delia, donna, madre di famiglia, picchiata quasi tutti i giorni dal marito,  e nonostante ciò capace di credere ancora nell’amore. Accanto a lei Valerio Mastandrea nei panni di Ivano, consorte geloso e violento, che ha saputo ben calarsi nel ruolo mostrando il lato bieco e vile del pater familias.

Non di minore importanza Romana Maggiora Vergano e Francesco Centorame: la prima è Marcella, figlia della coppia, che cerca di ribellarsi a ciò che vede e vuole aiutare la madre ad andare via. È innamorata di Giulio, interpretato da Centorame, ragazzetto di famiglia benestante, anch’egli purtroppo autoritario e in linea con le abitudini del tempo.

L’ambientazione familiare è soprattutto domestica. In casa Delia subisce la maggior parte delle violenze. La differenza dei tempi è data dal bianco e nero, scelta fotografica che volutamente destabilizza l’occhio dello spettatore, riportandolo indietro di parecchi lustri e facendogli così rivivere quegli anni come fossero attuali per lui. Guardando il film, infatti, ci si immedesima in quelli che erano gli anni ’40.

Abbandonando ogni sorta di virtuosismo tecnico e la “buona estetica” che ci si aspetterebbe, la Cortellesi accentua il significato, e tanto basta per realizzare una splendida pellicola segnata da dialoghi spiazzanti:

Ma nun te vergogni? Non vedi che sei na pezza de piedi, ma’? Non vali niente, non conti niente.

Tra le sequenze più iconiche, una che sicuramente centra appieno il tema è quella in cui Marcella e Delia parlano e la figlia, stanca di vedere la madre soffrire, cerca di aprirle gli occhi e spronarla a scappare da tale situazione che entrambe non sopportano più.

Guarda quanta gente c’è che sa rispondere dopo di me a bocca chiusa.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma a ottobre 2023, C’è ancora domani è stato premiato dal pubblico e dalla giuria, incassando oltre 30 milioni di euro ed essendo considerato il film italiano più visto dell’anno. Non solo in Italia, ma anche in Francia è stato ben accolto per la profondità, l’ironia e la leggerezza. Un modo di fare cinema che ha ricordato La vita è bella di Roberto Benigni.

CINEFOCUS

Per Delia “C’è ancora domani”: la donna è un’isola e ha un nome luminoso

Curiosità

paola cortellesi e valerio mastandrea

 

Valerio Mastandrea era molto restio ad accettare il ruolo del marito violento di Delia, ma Paola Cortellesi ha fatto parecchia opera di convincimento ritenendolo invece il più adatto per bravura e affiatamento con l’attrice.

Martina Esposito

Classe '98, leccese di sangue ma romana nel cuore. Mi sono laureata al DAMS presso l'Università degli Studi del Salento, inizialmente improntata sulla musica che non mi ha mai lasciata da quando ero piccola. Sono in procinto di laurearmi alla magistrale in Cinema, Televisione e Produzione multimediale presso l'Università degli Studi di RomaTre, dove sono stata "rapita" dalla bellezza della Settima Arte e della radio. Amo follemente l'arte in tutte le sue sfaccettature e ormai non riesco a immaginare la mia vita senza.
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2 thoughts on “C’è ancora domani

  1. Interessante film da vedere. La sua recensione ci ha stimolato a metterlo nella lista dei film preferiti su Netflix. Grazie

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