- Cinema e divano

Civil War

Titolo originale: Civil War

Regia e sceneggiatura: Alex Garland

Cast: Kirsten Dunst, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Nick Offerman

Musiche: Geoff Barrow, Ben Salisbury

Produzione: USA, Regno Unito 2024

Genere: Drammatico

Durata: 109 minuti

Trailer

   

Immagini: © 01Distribution

 

Trama

In un’America travolta da una seconda guerra civile, un gruppo di giornalisti intraprende un viaggio in condizioni estreme, attraversando terre desolate e città devastate, mettendo a repentaglio le proprie vite per raccontare l’unica cosa che conta davvero: la verità.

Recensione

Una seconda guerra civile americana è uno scenario che, in questo momento storico, preoccupa talmente tanto i cittadini statunitensi che alcuni di loro hanno dichiarato di non riuscire a intraprendere la visione del quarto lungometraggio di Alex Garland (Ex Machina, Annientamento, Men), l’opera più costosa realizzata fino ad ora dalla A24.

Peccato per loro: Civil War impressiona a livello visivo, come dimostra la sequenza finale in cui Garland gira avvincenti scene di combattimento tra le strade e gli interni degli edifici con la rapidità e lo stile di un documentario di guerra. Un film che non prende nessuna posizione politica, non si schiera mai né da una parte né dall’altra e usa gli Stati Uniti (e il pretesto distopico di una seconda guerra civile) come palcoscenico per mostrare gli orrori della guerra e le sue drammatiche, traumatiche conseguenze.

Lo fa attraverso l’obiettivo di due macchine fotografiche: la Sony di Lee (Kristen Dunst), cinica reporter di fama internazionale, e la Nikon di Jessie (Cailee Spaeny), aspirante fotogiornalista. Due donne che si spingono l’una verso l’altra con una sensazione chiara, mai espressa ma meravigliosamente rappresentata. Quando Lee guarda Jessie, vede se stessa più giovane, più stupida e più illusa, e quando Jessie guarda Lee, vede un futuro da giornalista famosa.

Due sguardi, due punti di vista attraverso i quali Alex Garland ci mostra un paese dilaniato da un conflitto interno le cui cause scatenanti sono talmente prive di valore da non essere mai rivelate. Perché, in fondo, non esiste alcuna ragione che possa giustificare una guerra.

Curiosità

Anche se l’ipotesi può sembrare distopica, un sondaggio del 2022 condotto da YouGov ed Economist ha rilevato che il 40% degli statunitensi ritiene una seconda guerra civile “almeno in qualche modo probabile nei prossimi 10 anni”.

Sebastiano Pistritto

Nato e cresciuto in Sicilia. Dopo la maturità, scappo a Milano in cerca di un corso di laurea utile solo a giustificare la fuga e, infatti, mi iscrivo a Scienze sociali. Dopo la laurea, un po’ per caso e un po’ per gioco, scrivo e dirigo un cortometraggio. Finalmente, capisco cosa voglio fare da grande. Frequento l’Accademia Cinema Toscana e mi diplomo in regia e sceneggiatura. Svolgo un tirocinio di sei mesi presso Read My Script, scrivo un lungometraggio per la 9Muse e realizzo opere di dubbio gusto per conto di V Channels. Attualmente vivo a Roma.
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