Titolo originale: Cose che accadono sulla Terra
Regia e sceneggiatura: Michele Cinque
Cast: Rocco Marazzita, Giorgio Montaldo, Francesca Olia, Valentina Vignali
Musiche: Luigi Cinque, Giovanna Famulari, Stefano Saletti
Produzione: Italia 2024
Genere: documentario
Durata: 83 minuti
Trama
Una famiglia di moderni cowboys combatte gli effetti del cambiamento climatico sfruttando il bestiame per rigenerare i suoli della propria azienda agricola. Questo il background in cui muove Cose che accadono sulla terra, docufilm di stampo “onirico” narrato in forma di intimo dialogo tra madre e figlia. La pellicola è un resoconto dettagliato sulla crisi climatica, la forza della natura e le numerose difficoltà a resisterle.
Recensione
A 50 km dal Grande Raccordo Anulare, nel “selvaggio west” dei Monti della Tolfa, Francesca e Giulio sono dei butteri, cioè dei cowboys italiani che da soli gestiscono oltre 1.000 ettari di terre, tentando strenuamente di allevare il proprio bestiame senza stravolgere l’equilibrio dell’ecosistema. I numerosi attacchi dei lupi, la siccità e il pascolo brado minano la sopravvivenza della specie e la salute del suolo. La soluzione, semplice ma apparentemente non così intuitiva, risiede in un’innovativa tecnica di pascolo: il pascolo rigenerativo.
Una vera e propria “rivoluzione verde” nata a cavallo tra America e Australia, che cerca di combattere inquinamento e desertificazione del territorio ottimizzando il rapporto tra suolo, piante e animali. L’idea ispiratrice è imitare il comportamento dei grandi erbivori selvatici, che migrano costantemente per l’effetto delle stagioni e della predazione. Il movimento continuo dei pascoli accelera il ciclo di formazione dell’humus, favorendo la rigenerazione dei suoli e la riduzione delle emissioni di gas serra associate all’agricoltura convenzionale.
La forza del film – che ha ottenuto la partecipazione al prestigioso Documentary Film Festival di Amsterdam ed è risultato vincitore al Festival dei Popoli 2024 – risiede nella forza espressiva della narrazione, tutta al femminile, resa sottoforma di dialogo tra madre e figlia nel dipanarsi di due anni. È grazie all’innocente ma lucido sguardo di Brianna – la figlioletta di Francesca – che lo spettatore è trascinato in una storia di stampo fortemente onirico, riuscendo a comprendere la complessità del tema, senza trovarlo per questo “impegnativo”.
La piccola di sei anni si interroga e interroga il pubblico sul senso della vita, il rispetto per l’ambiente e il ruolo dei predatori, rivelando l’urgenza di questi temi soprattutto per le nuove generazioni. Michele Cinque dirige così un nuovo ed emozionante documentario-manifesto sul rapporto tra uomo e natura ai tempi della crisi climatica.
Curiosità
Secondo l’International Panel on Climate Change, attualmente il 30% dei suoli mondiali è degradato e si prevede un incremento fino al 90% nel 2050, con gravissime conseguenze nella produzione alimentare globale. Un report della FAO indica le filiere zootecniche come responsabili del 15% delle emissioni globali di gas serra di origine antropica. La Commissione Europea sta discutendo la revisione dello status di protezione del lupo, la cui popolazione è stimata in circa 20.000 esemplari in Europa, di cui 3.300 solo in Italia, 950 nelle regioni alpine e 2.400 nel resto della penisola.