Titolo originale: Eileen
Regia: William Oldroyd
Sceneggiatura: Luke Goebel, Ottessa Moshfegh
Cast: Thomasin McKenzie, Anne Hathaway, Shea Whigham, Marin Ireland
Musiche: Richard Reed Parry
Produzione: USA 2023
Genere: Thriller
Durata: 98 minuti
Photo credit: Jeong Park
Trama
Boston, anni ’60. Eileen (Thomasin McKenzie) conduce una vita monotona lavorando come segretaria in un riformatorio minorile e prendendosi cura del padre alcolista Jim (Shea Whigham). Le cose si fanno per lei più interessanti con l’arrivo di Rebecca (Anne Hathaway), la nuova psicologa del carcere.
Affascinante, moderna e sfacciata, Rebecca incanta Eileen, che rimane immediatamente attratta dalla sua eleganza e indipendenza. La loro amicizia prende però una piega pericolosa quando Rebecca le rivela un oscuro segreto.
Recensione
La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2015 di Ottessa Moshfegh. Eileen è il ritratto della donna americana degli anni ’60, fatta di limiti e non di possibilità. Thomasin McKenzie è bravissima a rendere questa ragazza un mix di sogni e tensione, di tristezza, speranza e inquietudine.
Un film in cui le protagoniste sono due donne totalmente diverse. Eileen appare ingabbiata, repressa da una vita fatta di un lavoro poco soddisfacente e dalla presenza del genitore alcolizzato, che non smette mai di ripeterle quanto sia una ragazza banale: “Ci sono le persone che decidono, che fanno, e poi ci sono le persone che semplicemente occupano uno spazio. Tu sei una di queste.”
Al contrario, Rebecca non smette mai di mostrarsi affascinante, intelligente e libera rispetto alle donne di un tempo. Il rapporto tra le due risulta fin da subito ambiguo, per lo più di natura erotica, permeato da un sotteso desiderio carnale che Eileen a fatica prova a trattenere senza davvero riuscirci. Rebecca per Eileen è il deus ex machina, che arriva per salvarla e portarla via da quella monotonia tossica, da quella vita che non la renderà mai libera di essere ciò che vuole, instillando in lei solo rabbia.
Dopo un lungo prologo conoscitivo, la seconda parte dell’opera cinematografica si affolla di scene sorprendenti, entrando finalmente nel vivo del thriller, sull’onda di un’evidente ispirazione hitchcockiana. Il tutto sfocia in un risultato sommariamente sorprendente. A fare la differenza, l’interpretazione della talentuosa ed emotiva Thomasin McKenzie, affiancata da Anne Hathaway che non ha certo bisogno di conferme palesando sicurezza e capacità camaleontiche.
Una nota di merito va a William Oldroyd, che ha saputo gestire brillantemente la complessità di un genere non facile da trattare, riuscendo a mantenere costante l’interesse e il senso di curiosità.
Curiosità
Alla presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma, William Oldroyd si è intrattenuto con chiunque concedendo sorrisi e disponibilità assoluta, cosa rara per il jet set di Hollywood.
Photo by: Jeff Vespa/WireImage