ludovica e flaminia
- Cinema e divano

Flaminia

flaminia posterTitolo originale: Flaminia

Regia: Michela Giraud

Sceneggiatura: Michela Giraud, Francesco Marioni, Greta Scicchitano, Marco Vicari

Cast: Michela Giraud, Rita Abela, Antonello Fassari, Lucrezia Lante Della Rovere

Musiche: Fabio Frizzi

Produzione: Italia 2024

Genere: Commedia

Durata: 98 minuti

Trailer

flaminia cena  lucrezia lante della rovere e antonello fassari  ludovica e flaminia

Immagini: © Vision Distribution

 

Trama

Flaminia (Michela Giraud) è una ragazza molto ricca di Roma nord, cresciuta in un ambiente che esalta il materialismo, l’agiatezza e la superficialità. Mancano due settimane al suo matrimonio con Alberto (Edoardo Purgatori), che permetterà alla sua famiglia di salire ancora di più nella scala sociale.

Tuttavia, un imprevisto mette a rischio le nozze: il ritorno a casa di Ludovica (Rita Abela), trentenne autistica cacciata dal proprio istituto per aver dato fuoco a un materasso.

Recensione

Ci vuole sempre un gran coraggio nell’inserire nella propria arte una parte di se stessi, soprattutto quella più dolorosa. All’esordio dietro la macchina da presa, Michela Giraud ha deciso di accantonare l’armatura della stand-up comedy – ma senza rinunciare alla comicità – scavando più a fondo nel vissuto personale e nelle intime ferite.

Come deducibile dalla dedica finale, “A Cristina”, Flaminia parla di sua sorella, affetta dalla sindrome di Asperger. Giraud racconta che il personaggio di Ludovica rappresenta il lato più favolistico di Cristina, e non riflette la sua intera personalità. L’interprete di Ludovica, Rita Abela, durante le riprese ha incontrato Cristina solo una volta.

Cristina è una persona che ti investe con una serie di emozioni incredibili, e io volevo proteggere Rita da questa moltitudine di emozioni”.

(Michela Giraud)

È proprio questo aspetto che traspare dal personaggio di Ludovica: è una mina vagante, una bambina triste ed esplosiva, che coinvolge (nel bene e nel
male) chiunque le stia vicino. La sua sofferenza è ricattatoria, irritante, ma è anche ciò che la rende vera rispetto al mondo patinato di Flaminia, che non lascia spazio alle sbavature, alla scompostezza e alla spontaneità.

Ludovica, in fondo, è lo specchio degli aspetti più animaleschi di Flaminia: manipolatoria, sfrontata, e, citando lo psichiatra di Ludovica, una gran paracula”. La Giraud affronta in modo profondo e al tempo stesso leggero (ma mai superficiale) il tema della malattia mentale, rappresentando visivamente il concetto “da vicino nessuno è normale”.

Inoltre, mostra le aspettative sociali che si scontrano con la nostra vera natura umana, molto più intensa e, per certi versi, non gradevole come vorremmo. Particolarmente evocativo da questo punto di vista è il desiderio di Ludovica di provare un vestito da sposa, con il feroce terrore che non ne indosserà mai uno per davvero.

Essendo Michela interprete, regista e sceneggiatrice di un dramedy, sembra percorrere le orme di artiste internazionali come Phoebe Waller-Bridge, sebbene la strada sia ancora lunga. La regia, infatti, risulta apprezzabile ma non riesce a diventare elemento memorabile del film. La sceneggiatura è risultata l’aspetto più faticoso nella realizzazione della pellicola, con una scrittura ancora un po’ immatura in alcuni passaggi.

Nel complesso, però, è innegabile una certa funzionalità: crea empatia istantanea per i personaggi, oltre che a intrattenere con attenzione costante. Inaspettatamente, la parte filmica più lontana dal genere commedia si dimostra quella più fluida e coinvolgente (quella che, alla fine, ci ricordiamo).

Michela Giraud cavalca l’onda delle registe italiane degli ultimi mesi, che si sono stancate di rimanere composte, di risultare “belle e brave” o di
essere rappresentate da chi non le rappresenta affatto.

Curiosità

Dopo che la sorella di Michela Giraud ha visto il film, la regista le ha chiesto Come stai?” sentendosi rispondere “Bene e male. Complimenti.” Inoltre, ha osservato che lo spazzolino che usa l’interprete di Ludovica è uguale al suo.

Velia Bianconi

Sono Velia, studentessa fuorisede di 19 anni del DAMS. Amante della scrittura in tutte le sue forme e aspirante sceneggiatrice, guardo il mondo con la stessa curiosità e fame di un bambino.
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