- Cinema e divano

FolleMente

Dove vederlo: Al cinema

Titolo originale:  FolleMente

Regia: Paolo Genovese

Sceneggiatura: Paolo Genovese, Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella, Flaminia Gressi

Cast: Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Claudia Pandolfi, Marco Giallini

Musiche: Maurizio Filardo

Produzione: Italia 2024

Genere: Commedia

Durata: 97 minuti

Trailer

   

Crediti foto: © 01 Distribution

 

Trama

Lara (Pilar Fogliati) e Piero (Edoardo Leo) si incontrano a casa di lei, a cena, per un primo appuntamento. Lara è una restauratrice appassionata di mobili, Piero un insegnante di storia e filosofia al liceo. L’una è single dopo una relazione di un anno, l’altro un padre separato. Il loro incontro vede uno scatenarsi di emozioni contrastanti, e tutte albergano nelle rispettive teste, dove vanno in scena confronti e dibattiti sul da farsi, animati da curiose materializzazioni.

Ci sono la disciplinata Alfa (Claudia Pandolfi), l’irrazionale Scheggia (Maria Chiara Giannetta), l’inguaribile romantica Giulietta (Vittoria Puccini) e la maliziosa Trilli (Emanuela Fanelli). La controparte maschile è composta da un professore un po’ troppo giudicante (Marco Giallini), dal paranoico Valium (Rocco Papaleo),  dal sempre eccitato Eros (Claudio Santamaria) e dal tenerissimo Romeo (Maurizio Lastrico).

Le emozioni, si sa, sono una componente importante degli esseri umani. Quelle di un primo appuntamento tra un uomo e una donna lo sono ancor di più.

Recensione

Dopo Perfetti sconosciuti e The Place, il regista romano Paolo Genovese torna a dirigere un film corale con FolleMente, un viaggio all’interno della mente e delle emozioni che ci guidano e ci fanno ridere, piangere, amare, riflettere. Un piacevole sguardo su come ognuno di noi, specialmente in amore, possa risultare sicuro di sé, poi impacciato, fragile e tenero, e subito dopo razionale, in un vortice di riflessioni e contrasti che scandagliano i dubbi delle relazioni contemporanee (chi versa il vino? chi darà il primo bacio?). Tutto questo è reso bene grazie all’efficace lavoro di montaggio.

A volte vorrei mettermi in ginocchio e chiedere: ‘Ditemi cosa devo fare perché non lo so più! Un incontro è diventato una specie di escape room, dove tu hai tutti gli indizi ma se sbagli una cosa sei fuori. Però è difficile. Quando per esempio vai a cena fuori e arriva il conto, come devi fare? Paghi tu? Sei un maschilista. Si divide? Sei un rancino. Paga lei? Sei un approfittatore. Che dobbiamo fare? Scherzi a parte, nel rispetto di questa necessaria evoluzione nelle dinamiche tra i sessi, le cose si sono modificate così velocemente che il tempo per elaborare il cambiamento è stato troppo poco, quindi facciamo fatica ad adattarci.

Sono le dichiarazioni di Paolo Genovese che durante la conferenza stampa definisce il suo FolleMente, una pellicola vivace e frizzante. A far ridere il pubblico sono le situazioni in cui si destreggiano Lara e Piero, le loro battute, i silenzi imbarazzanti e i focus sulla sfera emotiva e comportamentale, le sequenze che vedono alternarsi i dialoghi tra le controparti maschili e femminili, spassosissimi. Emerge un buon lavoro di sceneggiatura con un cast affiatatissimo e ben assortito, in una situation comedy che strizza l’occhio ai classici di Woody Allen.

Già ricca di interessanti incursioni nell’umanità contemporanea, la filmografia di Paolo Genovese aggiunge una nuova, acuta indagine della complessità permeante l’homo sapiens. Il cervello è un locale davvero molto affollato, in cui coabitano razionalità, istinto, follia, emotività. Personalità che sanno essere molto divertenti.

Curiosità

Senza dubbio guardando il film non si può non pensare al fenomeno Pixar Inside Out, ma Genovese ha rivelato di aver avuto l’idea per lo script molto tempo prima, nel 1999:

Con Luca Miniero realizzammo uno spot per la Rai con il concetto che in ogni abbonato ce ne sono tanti, noi cerchiamo di accontentarli tutti. Questo spunto è rimasto con me nel tempo. Qualche anno fa abbiamo scritto una prima versione della sceneggiatura, ma con molti dubbi: era un patto surreale con il pubblico, dentro e fuori. Era abbastanza diversa e l’abbiamo accantonata fino a trovare l’idea giusta per raccontare la confusione mentale. Abbiamo scelto il primo appuntamento: tutti lo ricordiamo, ci manda in confusione, e il contrasto tra quello che pensiamo e quello che diciamo diventa più evidente.

Ilaria Becattini

Nata a Velletri, nel cuore dei castelli romani. Classe 1996. Già in tenera età il cinema mi teneva incollata allo schermo e ho deciso di voler capire, da grande, come funzionassero i magici ingranaggi della Settima Arte. Mi sono laureata al Dams di Roma Tre nel 2020 con una tesi sull'importanza del colore come veicolo di trasmissione delle emozioni. Sono oltremodo curiosa, amo alla follia i backstage, i retroscena e i particolari delle storie dietro la nascita dei film. Il mio mantra? "Good films make your life better".
Leggi tutti gli articoli di Ilaria Becattini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *