Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: Francesca Cabrini
Regia: Alejandro Monteverde
Sceneggiatura: Rod Barr, Alejandro Monteverde
Cast: Cristiana Dell’Anna, Giancarlo Giannini, John Lithgow, David Morse
Musiche: Gene Back
Produzione: Italia 2024
Genere: Drammatico
Durata: 141 minuti
Foto fornite da: Studio Lucherini Pignatelli
Trama
Francesca Cabrini (Cristina Dell’Anna) si immerge nei bassi fondi di New York, nel quartiere più malfamato di Manhattan, e con le consorelle scava nelle piaghe della società per salvare i figli orfani di immigrati che vivono per strada. Un ambiente ostile che la porterà a scendere nei tombini – in cui “i topi stanno meglio dei bambini” – e dove i senzatetto non sono altro che “alberi storti che non possono essere raddrizzati” secondo l’arcivescovo Corrigan (David Morse).
La suora, di salute cagionevole, con temerarietà e determinazione diventerà la Santa protettrice degli immigrati, fondando la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e ottanta istituti in tutto il mondo.
Recensione
Francesca Cabrini è un film di rivalsa femminile, in cui la cristianità è al servizio dei poveri e degli immigrati italiani nell’America di fine Ottocento. Il motto del film è “Every woman need to see once, every man twice” (trad. “Ogni donna deve vederlo una volta, ogni uomo due”), ideato dal produttore esecutivo J. Eustace Wolfington confermando l’urgenza di distribuire su ampio raggio questa pellicola, tanto storica quanto attuale.
Con l’intento di fare un’opera “alla Gandhi”, senza un taglio religioso ma che facesse emergere una donna di valore e coraggio quale Francesca Cabrini, Wolfington racconta l’orgoglio di un prodotto storicamente attendibile, approvato dall’Ordine Cabriano: “Abbiamo letto 26 biografie e girato il mondo per raccogliere dati corretti. Nel 2018 eravamo nella casa natale di Madre Cabrini a Codogno.”
La storia di Francesca Cabrini riflette i temi odierni più rilevanti, quali l’immigrazione e il femminismo. Come oggi assistiamo allo sbarco di immigrati in difficoltà, a fine Ottocento i nostri progenitori arrivavano in America ricevendo un trattamento colmo di astio. Ecco che allora il lungometraggio di Alejandro Monteverde tesse le fila di un percorso di integrazione.
Inviata a New York dal Papa Leone XIII (Giancarlo Giannini), quasi come una sfida, la suora non si lascia scoraggiare dagli ostacoli costruendo scuole, orfanotrofi, ospedali in sette paesi con ottanta istituti. “Era una bambina vivace e ha deciso di scegliere per sé, pur trovandosi in un contesto maschile” – racconta la protagonista Cristiana Dell’Anna – “mi sono fatta ispirare dalle lettere che scriveva.”
Romana Maggiora Vergano, nel ruolo di Vittoria, dice: “Il mio personaggio e quello di Cristiana hanno molto in comune, è strano che una cortigiana e una suora si somiglino, ma entrambe veicolano un messaggio di uguaglianza: di fronte a una mano tesa decidono di non ritrarsi.”
Curiosità
La meravigliosa colonna sonora “Dare to Be” è un inedito di Andrea Bocelli e Virginia Bocelli, nuova promessa e attrice nel film in una delle scene di canto più emozionanti e coinvolgenti. Come dice Cristiana dell’Anna, “la canzone ha un testo onesto in cui le parole sono semplici ma in grado di arrivare al cuore. Il ‘dare to be’, ovvero il coraggio di essere, è abbastanza per far cambiare le sorti del mondo.”