Titolo originale: Gasoline Rainbow
Regia: Bill Ross IV, Turner Ross
Sceneggiatura: Davey Ramsey, Bill Ross IV, Turner Ross
Cast: Tony Aburto, Micah Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia, Makai Garza
Musiche: Casey Wayne McAllister
Produzione: USA 2023
Genere: Avventura
Durata: 108 minuti
Trama
Concluso il liceo, cinque adolescenti di una piccola città dell’Oregon intraprendono un’ultima avventura: coprire 500 miglia a bordo di un van sgangherato e raggiungere la costa del Pacifico. Il viaggio li porta negli angoli inesplorati di mondo, dal deserto alle periferie delle grandi città, fino ad
arrivare all’oceano.
Con la leggerezza e lo spirito di adattamento che solo un gruppo di diciottenni ha, entrano in contatto con diversi outsider, apprendendo nuove visioni della vita.
Recensione
Gasoline Rainbow è un titolo che calza a pennello per questa nuova pellicola dal taglio indie tipico della piattaforma streaming MUBI. Il viaggio dei
protagonisti, infatti, è un caleidoscopio imperfetto e sbavato, dalle tinte brillanti e variopinte. La sceneggiatura è sorprendentemente vicina e verosimile a come un gruppo di diciottenni parla e pensa, dalle semplici battute alle frasi dai contenuti più profondi.
Tuttavia, l’opera dei Ross risulta a tratti un lungometraggio dalla struttura non delineata, in cui è facile perdersi. È questo forse l’unico limite. La trama possiede una spina dorsale narrativa debole e i dialoghi cadono, talvolta, in degli stucchevoli stereotipi. Il punto di forza, invece, è che traspare nei protagonisti la sensazione più spontanea della loro età: quella del funambolo librato nel vuoto, che cerca di spiccare il volo senza perdere l’equilibrio.
Ogni persona vicina ai vent’anni deve scegliere che strada intraprendere possedendo ancora, però, l’emotività e la sofferenza di un adolescente. E forse è proprio questo il bello: l’entusiasmo, la leggerezza e l’intensità nell’affrontare una vita che ancora non si conosce. L’atmosfera che si respira ci riporta quasi al ‘68, in particolare negli incontri effimeri con persone che vivono ai margini della società. I protagonisti sono invece molto attuali.
La loro insicurezza è quella che rappresenta il marchio, tristemente riconoscibile, della generazione Z. Essa porta con sé un’ansia generalizzata molto peculiare, di chi ha subito il Covid e di chi è cresciuto con una sovraesposizione mediatica mai affrontata dalle generazioni precedenti. La mdp mobile e immersiva riesce a restituirci un’esperienza spettatoriale coinvolgente sul piano emotivo. La vita scorre sullo schermo con la stessa autenticità con cui scorre nella realtà davanti ai nostri occhi.
La regia, innovativa e fresca, appare simile a quella documentaristica. Il film, infatti, sembra quasi filmato in modo amatoriale dai personaggi, con l’aggiunta di fotografie scattate da loro stessi.
Curiosità
Il film è stato ideato dai fratelli Ross durante il lockdown: dando vita a una storia di ampia libertà e respiro, i due hanno creato una specie di antidoto all’asfissia del covid.