Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: Il corpo
Regia: Vincenzo Alfieri
Sceneggiatura: Vincenzo Alfieri, Giuseppe Stasi
Cast: Claudia Gerini, Giuseppe Battiston, Andrea Di Luigi, Amanda Campana
Musiche: Vittorio Giampietro
Produzione: Italia 2024
Genere: Thriller
Durata: 116 minuti
Photo credits: Gianfilippo De Rossi
Trama
Il corpo snoda le proprie vicende partendo dalla morte improvvisa dell’affascinante imprenditrice Rebecca Zuin (Claudia Gerini), il cui cadavere sparisce dall’obitorio dopo l’autopsia. L’ispettore Cosser (Giuseppe Battiston) viene incaricato di indagare sul caso ma segue una pista del tutto diversa, distaccandosi dai sospetti legati alle persone vicine a Rebecca, in primis il marito Bruno (Andrea Di Luigi).
Recensione
Vincenzo Alfieri conferma la sua adesione a un cinema italiano atipico, alternativo e ardimentoso, caratterizzato da un’impronta internazionale come sottolineato dalla figura dell’ispettore protagonista, che si ispira al modello noir straniero per eccellenza. L’ispettore Cosser è ambivertito, in bilico fra il feroce e la mitezza dove l’abilità e la bravura del suo attore sono più che evidenti.
Il corpo è espressione pura di mistero e agonia: un racconto claustrofobico ambientato in un luogo che regista e scenografi hanno voluto rendere spaventosamente inquietante, dove sembra non esserci né spazio né tempo. La personalità di quest’opera cinematografica sembra essere il suo coraggio nel voler sperimentare e sorprendere il pubblico. La posizione della macchina da presa nelle inquadrature, il modo in cui sono costruiti i flashback e la creazione di pathos sono tutti elementi che, con il loro utilizzo anticonvenzionale, lasciano una sensazione di stupore e sorpresa.
Uno dei principali limiti del lungometraggio risiede – oltre che in alcune sequenze leggermente inverosimili e battute che compromettono la coerenza e l’eleganza dei dialoghi – nell’utilizzo della musica. Quest’ultima, inserita in momenti poco opportuni, finisce per interrompere improvvisamente l’alone di mistero costruito dalla scena, penetrando fastidiosamente nell’azione e distruggendo il climax narrativo.
Il film si rivela un thriller psicologico estremamente avvincente, che sfida costantemente lo spettatore: una continua battaglia nel cercare di svelare i segreti e le bugie degli interpreti. Tuttavia, è la pellicola stessa a prevalere, con un finale ad altissima tensione. È proprio nella sua brevissima, ma estremamente efficace, sequenza conclusiva che tutte le stranezze, le domande, le perplessità e i dubbi accumulati nel corso della visione trovano finalmente una risoluzione.
Curiosità
Il film è il remake italiano di El cuerpo di Oriol Paulo. Non è la prima volta che l’Italia mostra grande interesse e ammirazione per le storie scritte e dirette dal regista spagnolo: nel 2018, infatti, Stefano Mordini diresse Il testimone invisibile, remake di Contrattempo, diretto dallo stesso Paulo.
Photo credits: Gianfilippo De Rossi