Titolo originale: Il sesso degli angeli
Regia: Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura: Filippo Bologna, Leonardo Pieraccioni
Cast: Leonardo Pieraccioni, Marcello Fonte, Sabrina Ferilli, Massimo Ceccherini
Musiche: Gianluca Sibaldi
Produzione: Italia 2022
Genere: Commedia
Durata: 91 minuti
Crediti foto: © 01 Distribution
Trama
Ammonito diverse volte dal Vaticano per la sua esplicita anticonvenzionalità e con una piccola chiesa il cui soffitto cade a pezzi, il parroco fiorentino Don Simone (Leonardo Pieraccioni) scopre di aver ereditato dal defunto zio Waldemaro (Massimo Ceccherini) un’attività a Lugano. Entusiasta ma totalmente ignaro di cosa si tratti, parte alla volta della Svizzera insieme al fedele Giacinto (Marcello Fonte).
Giunto sul posto, apprende che la proprietà lasciatagli dal parente è una casa di appuntamenti gestita dalla “maitresse” Lena (Sabrina Ferilli). Mentre il prete entra in crisi per le scelte da compiere, Giacinto sembra invece gradire moltissimo la compagnia delle splendide “meretrici”.
Recensione
Pieraccioni è tornato, anche se in verità non se n’era mai andato. Superando la critica più avversa che lo vorrebbe tornare ai fasti de I Laureati, Il Ciclone e Fuochi d’artificio, l’attore e regista toscano prosegue il proprio ciclo di favole moderne facendo di sorriso e ottimismo gli strumenti unici della comicità che pervade il suo cinema da sempre. Sebbene meno poetico e romantico rispetto al passato, Pieraccioni resta fortemente ispirato, votato a rendere sulla scena storie spensierate e fresche.
Il sesso degli angeli ha buonismo da vendere e con esso altri aspetti più che positivi, la non serietà delle situazioni, il siparietto dietro l’angolo mai forzato, non esilarante ma simpatico, semplice nel proprio essere. Qui, oltretutto, la vera star non è lui ma la sua spalla, Marcello Fonte.
Dopo aver esordito in Corpo celeste di Alice Rohrwacher, reso grande il Dogman di Garrone e proseguito la “carriera per caso” con la Archibugi e Mimmo Calopresti, l’interprete calabrese dimostra tempi comici adattissimi al genere della commedia. La sua evidente non-avvenenza crea il giusto contrasto con le veneri scelte a riempire più che bene l’inquadratura, le meravigliose Maitè Yanes, Gabriela Giovanardi, Eva Moore, Giulia Perulli e Valentina Pegorer.
La bravura di Fonte non è dunque accessoria ma fondamentale per dare forza a Il sesso degli angeli, dove Massimo Ceccherini ritorna in forma “ectoplasmatico-onirica” per spronarci a lasciarci andare, cambiare e, soprattutto, “puppare la pera”.
Per quanto leggera, l’opera è un invito a credere in ciò che si fa, nella propria missione di vita, nei progetti e nella fede personale, che per Don Simone sta tutta nell’abito talare capace di offrire aiuto e sostegno finanche alla più sgangherata comunità.
Curiosità
Pieraccioni ha insistito per comprendere nella colonna sonora la canzone Tu di Umberto Tozzi, ottenendo da lui stesso i diritti di copyright per poterla includere fra le tracce musicali.