Dove vederlo: Netflix
Titolo originale: Il treno dei bambini
Regia: Cristina Comencini
Sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini, Camille Duguay
Cast: Christian Cervone, Barbara Ronchi, Serena Rossi, Stefano Accorsi
Musiche: Nicola Piovani
Produzione: Italia 2024
Genere: Drammatico
Durata: 106 minuti
Photo Credit: Netflix / Anna Camerlingo
Trama
Napoli, secondo dopoguerra. In un’Italia smembrata in zone d’occupazione che operano a compartimenti stagni, entra in crisi lo Stato unitario che fa sprofondare nella miseria soprattutto le famiglie del Sud Italia. È il 29 gennaio 1947 quando parte il primo treno dal Mezzogiorno, diretto verso Nord per garantire mesi di dignità e benessere a quanti più bambini possibile. Sono migliaia.
Antonietta Speranza (Serena Rossi) a bordo di quel treno fa salire suo figlio Amerigo (Christian Cervone), 8 anni, in partenza verso un destino migliore e la consapevolezza che quel distacco è il prezzo per una vita serena concessa da chi, amandoti, ti ha lasciato andare.
Recensione
Un treno con a bordo migliaia di bambini parte per un viaggio che attraverserà tutta la penisola con biglietto d’andata verso una vita migliore. Si tratta del Treno della felicità, nato dall’iniziativa di un gruppo di donne (Unione donne in Italia – UDI e Commissione femminile del PCI) riconducibile al Partito Comunista Italiano. Tra loro Teresa Noce, Maria Malaguzzi Valeri, Dina Ermini.
Una pagina di storia nazionale riportata alla luce già nel 2011 da Alessandro Piva nel documentario Pasta Nera e successivamente nel 2019 dal best seller Il treno dei bambini della scrittrice Viola Nardone, premiata nel 2020 con il Premio Letteraria e nel 2021 con il Woody per la letteratura resiliente. È da quest’ultima opera che parte anche il viaggio cinematografico di Cristina Comencini, regista e curatrice dello script di adattamento insieme a Furio Andreotti, Giulia Calenda e Camille Dugay.
Il film, prodotto da Palomar per Netflix Italia, racconta la commovente separazione di Amerigo da sua madre Antonietta, ma più nel contesto generale l’iniziativa che permise a tanti bambini italiani – le cui famiglie versavano in condizioni di profonda crisi economica – di ristabilirsi in altre famiglie dell’Italia Centrale e del Nord per ritrovare serenità e benessere in seguito alla tragedia bellica.
Quello ricreato dalla Comencini è un travolgente connubio di ironia e riflessione che non risulta mai scontato o forzato e che, molto spesso, si lascia guidare dalle emozioni che emergono dagli sguardi dei personaggi. Magistrali le interpretazioni di Serena Rossi e Barbara Ronchi (Derna, la mamma del nord), che non solo mostrano che si può essere madre in tanti modi diversi, ma anche quanto sia viscerale l’amore verso chi si è disposti a perdere, costi quel che costi.
Non da meno sono le interpretazioni di Stefano Accorsi (Amerigo da adulto) e di Christian Cervone (Amerigo da bambino), qui al suo esordio. A chiudere il cerchio, infine, la fotografia di Italo Petriccione – prezioso collaboratore anche in altre pellicole della regista – e la colonna sonora composta dal maestro Nicola Piovani.
Una finestra che ci mostra il Paese sotto una luce diversa. La stessa luce che spesso ci aspetta oltre il buio.
Curiosità
“Il treno dei bambini” è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2024 nella sezione Grand Public, ricevendo molti applausi da parte del pubblico.