Titolo originale: Inside Out 2
Regia: Kelsey Mann
Sceneggiatura: Meg LeFauve, Dave Holstein
Musiche: Andrea Datzman
Produzione: USA 2024
Genere: Animazione
Durata: 96 minuti
Photo credits: © 2024 Disney/Pixar. All Rights Reserved.
Trama
Riley entra nella delicata fase della pubertà e nel quartier generale dentro la sua testa scatta l’allarme. Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura avranno a che fare con le nuove emozioni della crisi adolescenziale: Noia, Imbarazzo, Invidia, Nostalgia e, soprattutto, Ansia.
Recensione
Kelsey Mann esordisce dietro la macchina da presa prendendo il posto di Pete Docter, regista del primo film e ora direttore creativo della Pixar. Meg LeFauve, invece, mantiene il ruolo di sceneggiatrice e il risultato è un film piacevole, ironico e intelligente quanto il suo predecessore. Inside Out 2 è un esempio virtuoso di sequel realizzato per arricchire la storyline e non soltanto per cavalcarne il successo commerciale, tant’è che ci sono voluti nove anni per portarlo a compimento.
Kelsey Mann e il produttore Mark Nielsen hanno lavorato a stretto contatto con un gruppo di psicologi per riuscire a raccontare il delicato e caotico ingresso di Riley nella pubertà attraverso specifiche emozioni a cui dare un corpo, una voce e un colore. Guidati dall’intento di veicolare messaggi intelligenti con ironia e leggerezza, gli autori hanno scelto lo sport come arena entro cui sviluppare le nuove emozioni:
«Ci siamo chiesti: cosa rende unica Riley? Col tempo abbiamo capito che era l’hockey a renderla speciale, perché da ragazzi lo sport è un’intensa giostra di emozioni. L’amore, inteso come innamoramento, non è mai stato un’opzione per noi, perché molti film scandagliano quest’aspetto degli adolescenti. Riley, invece, alla fine si innamora di se stessa, ed è questa per noi la cosa più importante. È di questo che parla il film».
Chissà che l’amore non sia invece l’emozione protagonista di un ipotetico terzo capitolo. Nell’attesa, il consiglio è di guardare Inside Out 2 con attenzione e aspettare la fine dei titoli di coda per scoprire l’oscuro segreto di Riley.
Curiosità
Kelsey Mann e Mark Nielsen hanno rivelato con una punta di rammarico di aver dovuto abbandonare alcune idee venute fuori durante la stesura della storia. Ad esempio, l’Isola della Procrastinazione, un ambiente vuoto i cui lavori di costruzione vengono continuamente rimandati. Oppure, l’emozione della Gelosia, pensata inizialmente come gemella di Invidia e poi tagliata quando ci si è resi conto che in realtà sono molto diverse tra loro. Infine, l’emozione della Vergogna, rimossa perché “troppo pesante” a detta del regista, “un’arcicattiva non così divertente da guardare”.