Titolo originale: The Glory of Life
Regia: Judith Kaufmann, Georg Maas
Sceneggiatura: Georg Maas, Michael Gutmann
Cast: Henriette Confurius, Sabin Tambrea, Manuel Rubey, Daniela Golpashin
Musiche: Paul Eisenach, Jonas Hofer
Produzione: Germania, Austria 2024
Genere: Romantico
Durata: 98 minuti
Trama
L’ultimo anno di vita di Franz Kafka (Sabin Tambrea), scrittore boemo di fama mondiale. Proveniente da una rigida famiglia e gravemente malato di tubercolosi, scopre l’intimità e l’amore agli sgoccioli della propria esistenza.
Nel 1932, mentre si riposa sulle Coste del Mar Baltico, incontra Dora Diamant (Henriette Confurius), una donna saggia e vivace, che lo accompagnerà fino alla morte, curandolo e amandolo.
Recensione
Attendibile storicamente, il film è una rappresentazione dell’amore vero, e soprattutto sano. Una pellicola dai colori pastello e dai suoni soavi, nel lento scorrere della quotidianità, che ci cullano in un racconto quieto e garbato. Diretta da Judith Kaufmann e Georg Maas, L’amore secondo Kafka inscena con delicatezza la storia d’amore tra Franz Kafka e Dora Diamant, insegnante e attrice polacca.
Dal loro primo incontro, sulle spiagge del Mar Baltico, fino alla morte di Kafka per tubercolosi, si delinea sullo schermo una parabola sentimentale candida e sincera, quasi a ricordare l’importanza di opporsi alla retorica degli amori tossici e romantici, troppo in voga sui nostri schermi. Il rapporto con Dora Diamant è un’ancora di salvezza dalla malattia, una tana in cui rifugiarsi e una cura dei dolori del corpo.
Non c’è alcun gesto plateale, ma un affetto semplice, fatto di piccole cose: le storie raccontate ai bambini nella colonia in cui Dora è volontaria, le ceste di frutta, il vino e il charleston. Come dirà Kafka in uno dei suoi scritti, “le piccole cose sono le uniche di cui valga la pena raccontare”.
La trama è lineare e la scenografia si incupisce lentamente, con l’avanzamento della malattia: dalla luminosa costa di Graal-Müritz alla fredda stanza di Berlino. Gli incontri tra i due amanti, però, riportano le immagini alla luce e ai toni caldi.
Una visione che lascia un sentimento di beatitudine e gioia, rimettendo in prospettiva il valore della vita e nutrendo l’idea liberatoria di vivere un’esistenza lieta poiché priva di senso.
Curiosità
In punto di morte, Kafka chiese al suo amico e scrittore Max Brod di bruciare tutti gli scritti ma quest’ultimo, rifiutandosi, ha permesso che arrivassero a noi.