Dove vederlo: Disney+
Titolo originale: Little Miss Sunshine
Regia: Jonathan Dayton, Valerie Faris
Sceneggiatura: Michael Arndt
Cast: Greg Kinnear, Steve Carell, Toni Colette, Abigail Breslin
Musiche: Mychael Danna, DeVotchka
Produzione: USA 2006
Genere: Commedia
Durata: 101 minuti
2 Oscar per miglior sceneggiatura e Alan Arkin miglior attore non protagonista
Trama
Gli Hoover sono un pastiche, una famiglia americana altamente disfunzionale. Olive (Abigail Breslin), otto anni e una frizzante personalità, sogna di diventare reginetta di bellezza, senza tuttavia possedere né la giusta fisicità né l’aplomb. L’unico che non la mortifica e crede davvero nelle sue potenzialità è il nonno paterno Edwin (Alan Arkin), anziano eroinomane appena cacciato dalla casa di riposo per condotta illecita.
Il fratello Dwayne (Paul Dano), quindicenne animato da un odio profondo per il mondo, è affetto da una strana forma di mutismo. Le difficoltà familiari degli Hoover gravano tutte sulle spalle di Sheryl (Toni Collette), mamma indaffaratissima e stoica, ossessionata da problemi economici e chiamata a occuparsi del fratello Frank (Steve Carell), eminente studioso di Proust reduce da un fallito tentativo di suicidio per un amore non corrisposto.
Richard (Greg Kinnear), “capofamiglia” a caccia di successo, si comporta più da leader motivazionale che da padre. La svolta inattesa arriva quando Olive, seconda alle regionali di Little Miss Sunshine, viene ammessa alle finali nazionali che si terranno in California dopo il ritiro della prima classificata.
Recensione
Un vecchio pulmino giallo, una bizzarra famiglia americana e un folle viaggio per diventare “Piccola Miss America”. Questi gli ingredienti di un rocambolesco road movie che ha la propria meta finale in Redondo Beach (California). Diretto nel 2006 da Jonathan Dayton e Valerie Faris, questo Little Miss Sunshine mostra con svariati inserti tragicomici di incredibile bellezza che nella vita tutti hanno il diritto di inseguire i propri sogni.
I cinque personaggi protagonisti si ritrovano così a condividere l’interno di un vecchio e diroccato Volkswagen T2 in una lunga, travagliata ed esilarante peregrinazione, pur di aiutare la piccola Olive a coronare il suo sogno (“Lascia che Olive sia Olive”). Il viaggio, rollercoaster emozionale pieno di comiche disavventure, è il pretesto per distruggere i miti di perfezione dei protagonisti (e della società moderna americana in generale), persi nell’individualismo e nell’esacerbante competizione.
La folle e forzata convivenza tra persone accomunate dallo stesso DNA, ma diversissime per problemi, intenti e aspirazioni, è l’occasione perfetta per abbattere le barriere di tutti, riscoprire l’amore reciproco e ridare finalmente valore al termine famiglia. Nessuno si salva da solo: è questo il vero insegnamento del film. Nel corso dell’intreccio, in effetti, nessuno raggiunge i propri desideri, ma tutti sono più felici, semplicemente perché insieme.
Il Volkswagen giallo ne costituisce la perfetta metafora: a causa della frizione rotta, ogni volta che nel corso del tragitto il mezzo si ferma, due membri del gruppo sono costretti a scendere e a spingerlo con forza per farlo ripartire. L’unione fa davvero la forza.
CINEFOCUS
Viaggio in camper: una selezione di film on the road
Curiosità
Il ruolo di Frank è stato scritto per Bill Murray. Lo studio voleva Robin Williams per il ruolo, ma alla fine la parte è andata a Steve Carell. Nei titoli di coda c’è la dedica a Rebecca Annitto, nipote quattordicenne del produttore Peter Saraf, morta in un incidente stradale nel 2005.