- Cinema e divano

Love

Dove vederlo: Al cinema

Titolo originale: Kjaerlighet

Regia e sceneggiatura: Dag Johan Haugerud

Cast: Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella, Lars Jacob Holm, Thomas Gullestad

Musiche: Peder Kjellsby

Produzione: Norvegia 2024

Genere: Drammatico

Durata: 119 minuti

Trailer

   

Photo credit: © Motlys

Trama

La storia segue Marianne (Andrea Bræin Hovig), dottoressa quarantenne che, delusa dalla propria vita sentimentale, sembra aver rinunciato a cercare un amore stabile. Una sera, durante un viaggio in traghetto, incontra Tor (Tayo Cittadella), infermiere gay con una prospettiva completamente diversa sulla sessualità e le relazioni.

Attraverso il loro dialogo, il film si addentra in un confronto tra diversi modi di intendere l’intimità, il desiderio e la libertà di scelta nelle relazioni moderne.

Recensione

È possibile innamorarsi dell’amore? Il regista norvegese Dag Johan Haugerud torna sul grande schermo con Love, secondo capitolo della sua trilogia dedicata all’esplorazione delle dinamiche relazionali e del desiderio umano. Dopo Sex e prima di Dreams, questo film si presenta come un’analisi delicata e intensa delle connessioni affettive nella società contemporanea.

L’ambientazione gioca un ruolo essenziale nella narrazione: il traghetto diventa una sorta di limbo tra due realtà, un luogo di transizione fisica e metaforica dove Marianne e Tor si confrontano con le loro paure e speranze. L’isola, con la sua dimensione chiusa e apparentemente immutabile, rappresenta il punto di partenza e di arrivo, il passato e il presente, da cui i personaggi cercano di emanciparsi o con cui tentano di riconciliarsi.

Haugerud utilizza questi elementi geografici per enfatizzare il senso di isolamento emotivo dei protagonisti e il loro desiderio di connessione umana. Il regista non si limita a raccontare una storia d’amore convenzionale, ma mette in scena un’indagine profonda su cosa significhi amare e connettersi con gli altri. Evita facili moralismi offrendo una visione autentica e sfaccettata delle relazioni umane, esplorando il confine tra l’amore romantico e quello puramente fisico, tra la paura di vivere e quella di morire, tra ciò che si ritiene giusto e sbagliato. Una lotta intima, delicata e sensuale tra ciò che siamo diventati e che vorremmo essere, ancora.

Questa delicatezza è essenziale a rendere il film accessibile a un pubblico più vasto, permettendo a chiunque di riconoscersi nelle emozioni dei personaggi, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dalle esperienze personali. Haugerud dimostra che parlare di desiderio e intimità con profondità e rispetto non solo arricchisce il dibattito culturale, ma può anche avvicinare spettatori di diversa sensibilità e provenienza.

Andrea Bræin Hovig, nel ruolo di Marianne, offre un’interpretazione straordinaria, dando vita a un personaggio complesso, fragile e al tempo stesso determinato. Tayo Cittadella Jacobsen, nei panni di Tor, è una presenza carismatica e magnetica, capace di bilanciare leggerezza e profondità nei momenti più intensi.

La regia di Haugerud è elegante e minimalista, con inquadrature statiche e dialoghi lunghi che ricordano il cinema di Bergman e Rohmer. Le atmosfere fredde e i colori desaturati rafforzano il senso di alienazione dei protagonisti, mentre il montaggio asciutto permette di immergersi nei loro pensieri e nelle loro emozioni.

Love è un film maturo e riflessivo che ti fa davvero “innamorare dell’amore”.

Curiosità

Presentato in concorso all’81a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film è stato candidato al Leone d’Oro e al Queer Lion Award.

Giorgia Lanzilotti

Giorgia Lanzilotti, nata a Brindisi il 28 gennaio 2004. Studia Teatro, cinema e media presso l'università La Sapienza di Roma. Autrice e regista del corto "INSIDE" in concorso ai David di Donatello 2024. Si avvicina al mondo delle arti cinematografiche e teatrali sin da piccola (6 anni), e decide di farne un lavoro.
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