Titolo originale: Metamorphosis
Regia e sceneggiatura: Michele Fasano
Musiche: Roberto Salahaddin Re David
Produzione: Italia 2024
Genere: Animazione
Durata: 106 minuti
Trama
Il film, ispirato a La conferenza degli Uccelli di Farid al-Din ‘Attar, è una favola di animazione che racconta il viaggio di uno stormo di volatili verso la Montagna di Kahf, dimora di Re Simourgh, dove potranno ricevere tutte le risposte alle loro domande. Attraversando le 7 Valli, quattro uccelli dello stormo vivono l’esperienza di altrettanti personaggi umani reali: Monika (in Albania), Abdurrahman (in Turchia), Jihad (in Siria) e Susan (Israele).
I personaggi sono differenti per età, genere e provenienza, ma accomunati da un vissuto di guerra e genocidi.
Recensione
Metamorfosi: “Trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa, come elemento tipico di racconti mitologici o di fantasia, spesso soggetto di opere letterarie, specie del mondo classico.”
L’evoluzione, la trasformazione e il viaggio sono i temi focali di questo lungometraggio. Gli uccelli, attraversando luoghi metafisici, si trasformano in personaggi umani reali, narrandoci le loro storie. La loro peregrinazione è fondata sull’empatia in quanto lo spettatore riveste, insieme ai volatili, i panni di persone che simboleggiano diversi episodi genocidari.
La sceneggiatura è densa, composta da una stratificazione di significati, da quello manifesto che richiama la favola a quello spirituale e filosofico delle
varie fonti letterarie e religiose utilizzate. Il film mantiene, infatti, una palpabile aurea di religiosità, a partire dalla destinazione che gli uccelli devono raggiungere. Gli dei e le religioni menzionati sono differenti, ma nella loro totalità il Dio originario è semplicemente l’amore.
Il lungometraggio attraversa il binomio scarlatto di cuore e sangue. Monika, il primo personaggio con cui veniamo a contatto, pronuncia all’inizio una frase emblematica:
“Chi sono io? Figlia dell’amore o della guerra? L’uno e l’altra abitano in me.”
La guerra scorre nelle vene dell’uomo, chi la vive e piange tutte le ferite del pianeta. Rappresenta una fonte di distruzione ma, allo stesso tempo, di vita, seguendo un principio di evoluzione e rinascita costante. L’amore scorre invece nelle arterie del film, evidenziato particolarmente nel rapporto dei singoli con le proprie radici: i propri genitori, il proprio Paese, la guerra che li ha preceduti. L’essere umano è fatto per errare, per attraversare nuove terre, ma porta sempre con sé l’amore e la violenza da cui ha preso vita.
La regia e l’animazione dalla tecnica perfetta sono tra i punti forti della pellicola diretta da Michele Fasano: un’opera complessa, che riesce però a trasportare lo spettatore in un turbinio di colori ed emozioni universalmente condivisibili. È proprio per questo che Metamorphosis ha attraversato il globo, vincendo 57 premi in numerosi Paesi, promettendosi di penetrare anche nel tessuto scolastico per formare le nuove generazioni.
Curiosità
Il film era nato come documentario. Tuttavia, dopo la realizzazione di Mar Rosso (la sua prima opera di animazione), Michele Fasano ha scelto di dare vita anche a “Metamorphosis” sotto forma di favola di animazione, in modo tale da rendere al meglio l’impatto emotivo e narrativo.