Dove vederlo: Al cinema
Regia e sceneggiatura: Bong Joon-ho
Cast: Robert Pattinson, Toni Collette, Mark Ruffalo, Naomi Ackie
Musiche: Jung Jae-il
Produzione: USA 2025
Genere: Fantascienza
Durata: 139 minuti
Trama
Qual è la migliore soluzione quando hai un debito con la mafia e devi sfuggire alle torture dei suoi aguzzini? Mickey Barnes (Robert Pattinson) decide di candidarsi per partecipare a una spedizione colonizzatrice sul pianeta Niflheim guidata da Kenneth Marshall (Mark Ruffalo), politico esaltato e conservatore che suscita dietro di sé un culto quasi messianico.
Peccato che Mickey non abbia nessuna capacità particolare, e quindi l’unica posizione aperta sia quella di Sacrificabile: verrà usato come una sorta di cavia per tutte le necessità della spedizione e, ogni volta che morirà, una stampante 3d produrrà una nuova versione di Mickey. Tutto sembra filare liscio fino a che, per errore, Mickey 17 – già dato per morto – viene salvato dagli striscianti (secondo Marshall orribili mostri indigeni di Niflheim).
Quando torna nella sua stanza scopre che la stampante però era già stata avviata e Mickey 18 dorme nel suo letto: come risolvere il problema di essere un multiplo in un mondo in cui è la più grande aberrazione possibile?
Recensione
Il romanzo da cui è tratta la pellicola, Mickey 7 di Edward Ashton, si interrogava sul quesito della Nave di Teseo: se sostituisco completamente tutte le parti di me, sono ancora io? Bong Joon-ho parte dallo stesso presupposto, ponendo come protagonista un Mickey versione 17 estremamente timido e insicuro.
Robert Pattinson, lontano dal ruolo di sex symbol che l’ha reso famoso come il vampiro Edward Cullen, ci dona un protagonista che viene sottoposto alle torture più incredibili e cerca di mantenere un po’ di dignità, almeno fino a che non si trova davanti a un problema troppo complesso da gestire.
Il film risponde al dilemma filosofico su quale sia il vero Mickey in maniera molto semplice, ossia che semplicemente non è importante. Tramite l’inclusione della storia d’amore con il bellissimo personaggio di Nasha, interpretato da una bravissima Naomi Ackie, Bong Joon-ho ci mostra che non importa interrogarci eccessivamente su chi siamo e dove risieda la nostra umanità mentre ci viene strappata via dalla tortura, basta avere qualcuno che ci ami lo stesso.
La scena in cui Nasha accompagna uno dei Mickey durante un test medico è sicuramente il punto più dolce ed emozionante. Il difetto principale della pellicola: esplorare forse fin troppi temi, dando un’idea di diffusa superficialità che svilisce un po’ l’esperienza di visione. Si parla di tossicodipendenza, si fa una critica a Trump e Musk (in questo caso molto divertente), con la presenza degli striscianti si parla di colonialismo e rispetto delle popolazioni indigene, si tratta persino di eugenetica, e la sensazione finale è di avere davanti un prodotto irrisolto, complice anche qualche rimaneggiamento nel montaggio iniziale.
Con temi e ambientazioni simili, il precedente lavoro di Bong Joon-ho Snowpiercer arrivava più dritto al punto. In ogni caso la pellicola è spettacolare, con un epilogo che mantiene alta la tensione e vale il biglietto al cinema.
Curiosità
La fruizione in lingua originale aumenta il divertimento per le modulazioni particolari che opera Robert Pattinson con la propria voce.