Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: Nonostante
Regia: Valerio Mastandrea
Sceneggiatura: Enrico Audenino, Valerio Mastandrea
Cast: Valerio Mastandrea, Dolores Fonzi, Barbara Ronchi, Laura Morante
Musiche: Tóti Guðnason
Produzione: Italia 2024
Genere: Drammatico
Durata: 93 minuti
Crediti foto: Matteo Graia
Trama
Un uomo (Valerio Mastandrea) è ricoverato senza particolari sofferenze in un ospedale, dove si gode una pausa dalla vita frenetica. La tranquilla routine della degenza si trasforma quando arriva una nuova paziente dal carattere forte e ribelle, che non accetta la sua condizione con la stessa rassegnazione. Il loro incontro dà vita a una serie di dialoghi carichi di ironia e profondità, rivelando poco a poco le fragilità e le paure di entrambi.
Recensione
Valerio Mastandrea torna dietro la macchina da presa con Nonostante, un film che mescola introspezione e ironia, offrendo una storia toccante e surreale sull’attesa, la paura del cambiamento e il bisogno di connessione umana. Presentata in anteprima nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, la pellicola conferma l’abilità del regista e attore romano nel raccontare l’animo umano con delicatezza e autenticità.
L’ospedale diventa così la metafora di un limbo esistenziale, uno spazio sospeso dove i personaggi si trovano a fare i conti con i loro sentimenti più profondi. Attraverso piccoli gesti e battute taglienti, Nonostante ci accompagna in un viaggio emozionale che oscilla tra il riso amaro e la commozione.
In alcuni momenti sussiste un vivo parallelismo con Sette anime di Gabriele Muccino, sebbene con toni e intenti diversi. Entramble opere esplorano il significato della vita e la possibilità di rinascere dopo un momento di crisi, ma mentre il film con Will Smith punta sul dramma puro e su una rivelazione finale – relazionata al passato – di grande impatto emotivo, l’opera di Mastandrea sceglie una strada più intima e surreale, lasciando spazio a una riflessione meno esplicita ma altrettanto incisiva.
Mastandrea firma una regia essenziale ma efficace, giocando su inquadrature che enfatizzano il senso di isolamento e la staticità dell’ambientazione ospedaliera. La fotografia di Guido Michelotti, curata nei minimi dettagli, utilizza colori spenti e luci soffuse per sottolineare la sospensione che permea l’intera narrazione.
L’interpretazione dello stesso Mastandrea conferma ancora una volta la sua capacità di comunicare emozioni con pochi sguardi e battute dosate con precisione. La co-protagonista Dolores Fonzi, il cui ruolo è fondamentale per la dinamica della storia, riesce a portare energia e contrasto, rendendo i loro scambi sempre interessanti e credibili.
Il cast di supporto, seppur ridotto, contribuisce a dare maggior spessore al racconto, arricchendolo con personaggi secondari che, pur avendo poco spazio, lasciano il segno. Merito di attori e attrici di riconosciuta bravura come Barbara Ronchi, Laura Morante e Luca Lionello.
Uno degli aspetti più riusciti di Nonostante sta nell’aver trattato temi esistenziali senza mai appesantire la narrazione. La paura del cambiamento, l’attesa di qualcosa che non arriva mai, il timore di lasciarsi andare a nuove esperienze: tutto viene raccontato con una leggerezza apparente, dietro cui si nasconde una profonda riflessione sulla vita e sulle emozioni represse.
Un altro elemento interessante è il modo in cui il film tratta il concetto di tempo: nel microcosmo dell’ospedale, le giornate sembrano tutte uguali, ma sono proprio le interazioni e le scelte quotidiane a determinare le non trascurabili virate. Questa idea si riflette anche nella struttura narrativa, che evita grandi colpi di scena per concentrarsi sulle sfumature dei personaggi.
Nonostante è un film che resta dentro, un piccolo gioiello in grado di far da equilibrato contraltare a molti, troppi drammoni contemporanei.
Curiosità
Il film corrisponde al secondo lungometraggio girato da Mastandrea dopo Ride (2018).