Dove vederlo: Al cinema
Titolo originale: Moana 2
Regia: David G. Derrick Jr., Jason Hand, Dana Ledoux Miller
Sceneggiatura: Jared Bush, Dana Ledoux Miller
Musiche: Mark Mancina
Produzione: USA, Canada 2024
Genere: Animazione
Durata: 100 minuti
Poster e immagini per gentile concessione di © 2024 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.
Trama
Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania e in acque pericolose e dimenticate per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai affrontato.
Recensione
Quella che era stata annunciata come una serie televisiva animata per Disney+, sequel del classico animato uscito otto anni fa, si è nel corso della lavorazione trasformata in un lungometraggio per il main stream, presentando nel prodotto finale però tutti gli evidenti problemi di questa forzata declinazione.
Perché sì, Oceania 2 ha una storia ideale per essere sviluppata a episodi ma condensata in un film che salta le tappe, trascura il rapporto tra i personaggi e non crea per la protagonista un conflitto tanto forte come nel precedente film. Vaiana aveva il potenziale per diventare una sorta di Ulisse della Polinesia nel corso del suo viaggio nell’oceano, finalizzato a raggiungere lo scopo di riunire gli abitanti delle diverse isole.
Invece, in seguito a un primo atto troppo lungo rispetto alla durata complessiva, la giovane affronta poche sbrigative peripezie per poi entrare nel terzo atto, anch’esso troppo lungo, che lascia infine margine a un ulteriore proseguimento del racconto. Il problema del secondo atto e di ciò che tratta è che appare principalmente come filler e solo forzatamente insegna alla protagonista qualcosa di nuovo (tramite poi il nuovo personaggio di Matangi).
Difatti quando la protagonista, in un momento di sconforto, confessa che dal momento in cui ha intrapreso il viaggio non ne ha fatta una giusta, allo spettatore viene da chiedersi a cosa si riferisca. Probabilmente la risposta è tutta nel contenuto tagliato che faceva parte della serie. Il resto che tira le fila dell’intera sceneggiatura attinge a piene mani da Frozen II e Raya e l’ultimo drago, solo che contestualizzato nel mondo di Oceania.
Il film ne risente anche sul piano prettamente estetico: appurato che gli animatori Disney non debbano più dimostrare la loro bravura nel creare immagini verosimili che si sposino perfettamente con l’animazione dei personaggi che abitano i loro lungometraggi, i nostri occhi vanno alla ricerca di altro che renda memorabile e unica la nostra esperienza. Ma anche qui il riciclo torna a fare da padrone, principalmente facendo affidamento sull’enorme lavoro fatto in precedenza, per il quale il debuttante regista David G. Derrick Jr. aveva lavorato in sede di storyboard.
Oceania 2, insomma, fa un buco nell’acqua e incanala tutti i difetti di questi ultimi tre anni, potendo forse accontentare gli sguardi più disincantati ma deludendo chiunque ricerchi qualcosa di più. Qualcosa a cui la Disney ci aveva abituati per decenni.
Curiosità
David G. Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller sono tutti esordienti alla regia.