- Cinema e divano

Piccole cose come queste

Dove vederlo: Al cinema

Titolo originale: Small things like these

Regia: Tim Mielants

Sceneggiatura: Enda Walsh, Claire Keegan

Cast: Cillian Murphy, Emily Watson, Eileen Walsh, Clare Dunne

Musiche: Senjan Jansen

Produzione: USA, Irlanda, Belgio 2024

Genere: Drammatico

Durata: 99 minuti

Trailer

Festival Internazionale del Cinema di Berlino: Orso d’Argento a Emily Watson come miglior attrice non protagonista

   

Photo Credit: Enda Bowe

Teodora Film Distribuzione srl

Trama

Wexford, Irlanda, 1985. Un padre e commerciante di carbone, Bill Furlong (Cillian Murphy), conduce una vita modesta e serena con la moglie e le cinque figlie. Durante una delle sue consegne a un convento locale, Bill scopre sconcertanti segreti sulla permanenza delle ragazze madri e bambini orfani all’interno della struttura.

Questo fatto lo costringerà a confrontarsi con oscure realtà e con il proprio passato traumatico da cui non riesce a scappare, neanche dopo molti decenni.

Recensione

Cillian Murphy torna dopo la vittoria agli Oscar® come miglior protagonista ottenuta nel 2024 grazie a Oppenheimer. Eppure Piccole cose come queste è un film quasi agli antipodi: cinema indipendente allo stato puro costituito da segreti, silenzi e oscurità, quindi l’opposto del rumoroso e coloratissimo biopic di Christopher Nolan.

Presentata in anteprima come titolo di apertura al Festival Internazionale del Cinema di Berlino e anche in Italia al Festival del Cinema di Roma, la pellicola è portata sulle spalle dal suo grande protagonista che – con un solo sguardo, un respiro, un semplice lavaggio di mani e un sorriso sommesso – riesce a donare un’immensa drammaticità al proprio personaggio.

Bill non è triste esclusivamente per i dolori patiti in passato, ma soprattutto per quello che poco è riuscito a fare nel presente. In lui c’è solo la consapevolezza che il sogno, la speranza e il riscatto che tanto desiderava non arriveranno mai più. Affronta la vita in modo passivo, quasi meccanico, accettando la monotonia come un compromesso inevitabile. Finge che tutto vada bene, spinto dal desiderio di proteggere le sue figlie e garantire loro un’infanzia serena, diversa dalla sua, segnata da sofferenze e privazioni.

Small things like these è intriso di solidarietà e responsabilità, e Bill è probabilmente l’unico individuo in grado di sfidare ingiustizie e ipocrisie sociali in una piccola città che, fra la moralità e il silenzio, preferisce di gran lunga il secondo. Il vero e unico grande limite di quest’opera filmica -adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Claire Keegan – sta nella difficoltà di comprendere la sua tematica madre, oltre a poter risultare particolarmente monotona e ripetitiva a causa della sceneggiatura non sempre dinamica.

Vuole privilegiare la dura esistenzialità del protagonista oppure la spersonalizzazione che le giovani ragazze madri e i bambini sono obbligati a subire nel convento? Pare nettamente più incline a portare avanti la seconda ipotesi, ma non riesce mai a distaccarsi completamente dalla prima, favorendo un mix tematico non sempre lucido e coerente, che fatica a trovare un vero punto d’incontro.

Le innumerevoli storie e testimonianze in cui si imbatte Bill Furlong si rivelano ancora più prostrate e afflitte della sua. Storie che sarebbero dovute essere approfondite con un maggior spessore emotivo e diventare il principale nodo narrativo. La tematica principale inizia a farsi chiara esclusivamente nel terzo atto, poco prima del finale, lasciando completamente ignaro lo spettatore sulle sorte di tutti i personaggi.

Lo schermo nero che anticipa l’inizio dei titoli di coda lascia francamente perplessi: il dolore può considerarsi concluso oppure permane quale condizione ineliminabile?

Curiosità

In un’intervista rilasciata al The Times, Cillian Murphy ha condiviso la speranza che la sua vittoria agli Oscar® possa offrirgli l’opportunità di portare sul grande schermo un numero maggiore di storie irlandesi. Ha inoltre manifestato l’intenzione di adattare alcune delle più significative opere letterarie provenienti dall’Irlanda, esprimendo gratitudine per l’immenso patrimonio culturale che il suo paese ha da offrire. Small things like these rappresenterebbe quindi l’inizio di un nuovo capitolo nella carriera del pluripremiato attore.

Photo Credit: Shane O’Connor

Teodora Film Distribuzione srl

Paolo Maltzeff

Ciao, mi chiamo Paolo Maltzeff e sono iscritto al secondo anno di DAMS con indirizzo "Cinema, televisione e nuovi media". Sono diplomato al liceo scientifico ed è proprio in quegli anni che ho scoperto della mia passione verso le materie umanistiche: vivo guardando film e leggendo libri e recensioni. Considero il cinema come l'unica porta d'accesso verso un mondo magico e sognante, in grado di catapultarmi lontano dalla realtà che non sempre mi piace.
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