Titolo originale: Solo per una notte
Regia e sceneggiatura: Maxime Rappaz
Cast: Jeanne Balibar, Thomas Sarbacher, Pierre-Antoine Dubey, Véronique Mermoud
Musiche: Antoine Bodson
Produzione: Francia, Svizzera, Belgio 2023
Genere: Drammatico
Durata: 93 minuti
Foto: © Golden Egg Production
da: Ufficio Stampa Echo Group per Wanted Cinema
Trama
Ogni martedì, Claudine (Jeanne Balibar) affida suo figlio a una vicina di casa per potersi recare in un hotel di montagna, dove incontra uomini di passaggio. Questo appuntamento settimanale rappresenta per lei una breve fuga dalla monotonia quotidiana. Tuttavia, quando uno di questi partners occasionali decide di prolungare il soggiorno per stare con lei, Claudine inizia a sognare una vita diversa, ricca di possibilità inaspettate.
Recensione
Accudire una persona con disabilità non è mai facile, né per chi ha bisogno di assistenza, né per chi se ne prende cura. Claudine, una donna di mezza età, bella e apparentemente risoluta, lavora come sarta e si dedica anima e corpo al figlio non autosufficiente. Ha sacrificato i suoi sogni e la sua libertà per amore e senso di responsabilità. Tuttavia, ogni martedì rappresenta per lei una breve evasione da queste “catene”: un momento per sentirsi viva e appagata come donna.
In quei martedì, Claudine lascia la routine alle spalle, sale su un treno e si dirige verso un hotel isolato vicino alla diga della Grande-Dixence. Lì incontra uomini di passaggio, vivendo per una notte momenti di piacere senza legami. È un modo per sfuggire, per abbandonarsi, per liberare tutto ciò che reprime nella sua vita quotidiana. Ma la sua routine viene stravolta quando incontra Michael, un affascinante ingegnere idrico. Con lui, Claudine riscopre la speranza di una vita diversa, lontana dalla prigione invisibile delle sue responsabilità.
Ambientato nel 1997, Solo per una notte dipinge una realtà pre-social network, quando il mondo sembrava più semplice, ma forse anche più isolato. Claudine vive una dicotomia intensa: è una madre devota e responsabile ma allo stesso tempo una donna repressa che cerca disperatamente una via di fuga. Il figlio di Claudine, appassionato di Johnny Logan e della principessa Diana, rappresenta per lei tanto una ragione di vita quanto un simbolo del suo sacrificio.
La pellicola esplora con delicatezza e profondità il senso di repressione e malinconia che permea l’esistenza di Claudine. L’interpretazione dell’attrice protagonista Jeanne Balibar riesce a rendere credibile e toccante il conflitto interiore della donna. La fotografia, caratterizzata da spazi aperti ma freddi, amplifica il senso di solitudine e oppressione. La regia si distingue per alcune sequenze visivamente intense, mentre il ritmo del racconto procede bene, anche se talvolta rischia di rallentare. Una narrazione semplice, ma profondamente umana.
Curiosità
Il film è stato molto apprezzato dalle giurie dello Swiss Film Prize, del Vancouver International Film Festival e dello Zurich Film Festival, vincendo in totale tre premi.