Titolo originale: The Substance
Regia e sceneggiatura: Coralie Fargeat
Cast: Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid, Gore Abrams
Musiche: Raffertie
Produzione: Regno Unito 2024
Genere: Horror
Durata: 140 minuti
Festival di Cannes: Coralie Fargeat vincitrice del premio per la miglior sceneggiatura
Poster e foto: I Wonder Pictures
1 Premio Oscar®: Trucco e acconciature
Trama
Elisabeth Sparkle (Demi Moore), conduttrice di un programma televisivo di fitness e con una brillante carriera alle spalle nel mondo dello spettacolo, viene licenziata il giorno del suo cinquantesimo compleanno dal produttore dello show Harvey (Dennis Quaid), a causa della sua età ormai avanzata.
Disperata, la donna viene a conoscenza della Sostanza, un misterioso prodotto capace di creare una versione migliore di sé, più giovane e più bella. C’è soltanto una condizione da rispettare, ovvero dividere il tempo fra le due “versioni”: una settimana si vive nel vecchio corpo, l’altra nel nuovo. Nasce Sue (Margaret Qualley), alter ego perfetto dell’attrice in decadenza, che proprio per la sua straordinaria bellezza verrà immediatamente presa da Harvey per condurre lo show prima in mano a Elisabeth.
Ammaliata dal successo e dalla promessa di eterna giovinezza, la doppia identità Elisabeth/Sue perde presto il controllo della situazione. Le conseguenze saranno drammatiche.
Recensione
Coralie Fargeat torna sette anni dopo Revenge (2017) con questa seconda opera, grottesca e inquietante al tempo stesso, attraverso cui ci racconta – mediante l’uso del linguaggio dell’horror – la ricerca spasmodica della perfezione estetica e le drammatiche conseguenze arrecate da tale ossessione.
The Substance, infatti, è la parabola discendente e inevitabile di una diva del cinema, Elisabeth Sparkle, la quale, a causa dei segni dell’invecchiamento che avanza, si ritrova a fare i conti con il lato oscuro del mondo dello spettacolo, rappresentato dal viscido Harvey: lo stesso che nel passato l’ha posta sulla vetta del successo quando era giovane, ma che non perdona il decadimento del corpo quando sopraggiunge la mezza età.
La televisione nella vita di Elisabeth è qualcosa di totalizzante e alienante, motivo per ricorrere all’elisir 2.0 che le permetterà di riconquistare bellezza, tonicità e sensualità tramite Sue, tornando alla ribalta. Ma sappiamo tutti che la ricerca ossessiva della giovinezza ha delle conseguenze, Dorian Gray ce l’ha insegnato.
Come il quadro nel famoso romanzo non è una semplice opera separata dalla vita dell’artista, così Sue non è un semplice doppio in cui Elisabeth può vivere a suo piacimento. «Ricordati che sei una» ridonda come mantra del film che sembra provenire dalla coscienza della protagonista, costituendosi invero avvertimento da non trascurare. Sue ed Elisabeth – che non sono semplicemente corpi, ma due dimensioni mentali tra loro in conflitto – devono imparare a convivere.
La rappresentazione del dramma viene resa possibile (e credibile) grazie a un buon funzionamento delle varie componenti del linguaggio filmico. Tutto quanto il cast riesce a portare sul grande schermo dei personaggi ben caratterizzati, non solo grazie a un’ottima sceneggiatura, ma anche in virtù di una regia ricca di primissimi piani e dettagli, per un’esperienza visiva claustrofobica e angosciante, sbavature a parte.
The Substance si presenta in tutte le sue molteplici sfumature: si presta a una lettura in chiave femminista per la sua critica allo sguardo maschile e pornografico, ma non smette mai di sottolineare il conflitto tra mente e corpo, tra desiderio ideale di bellezza eterna e la realtà inevitabile del suo sfiorire. Ancora, può essere goduto semplicemente come un ottimo body horror.
In ogni caso, è una pellicola che, passando dalla sempre splendida Demi Moore, non lascia indifferenti.
Curiosità
Demi Moore, oggi 61enne, non è nuova a ruoli “fisici” (Striptease, Soldato Jane) ma ha affermato sulla Croisette di Cannes di aver accettato la parte per sfidare se stessa e gli spettatori. La pellicola contiene diverse scene di nudo integrale delle due protagoniste insieme ad alcune sequenze crude e violente.