Titolo originale: The Watchers
Regia e sceneggiatura: Ishana Shyamalan
Cast: Dakota Fanning, Georgina Campbell, Olwen Fouéré, Oliver Finnegan
Musiche: Abel Korzeniowski
Produzione: Irlanda, USA 2024
Genere: Soprannaturale
Durata: 102 minuti
Trama
Mina (Dakota Fanning) si ritrova bloccata in una vasta e misteriosa foresta nell’Irlanda occidentale dopo che la sua macchina si rompe ai margini del bosco. Con solo il suo pappagallo come compagnia, decide di esplorare il territorio in cerca di aiuto, ma presto si rende conto di non essere al sicuro. Incontra una donna che la invita a entrare in un bunker di cemento con un grande vetro.
Intrappolata con tre sconosciuti, Mina scopre che nella foresta vivono misteriose creature che emergono dalla terra, li osservano dal vetro e li perseguitano. Rimanere nel bunker a farsi guardare dagli “Osservatori” sembra inevitabile e uscire dalla foresta risulta impossibile. Chiunque venga trovato a girovagare di notte nel tentativo di scappare subisce terribili conseguenze.
Recensione
L’esordio alla regia di Ishana Night Shyamalan è un adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da A.M. Shine. Il film offre un’intrigante premessa iniziale che cattura l’attenzione per le molteplici possibilità narrative presentate nei primi minuti. Purtroppo la giovane regista non riesce a sfruttare in modo adeguato questo buon incipit. Infatti, sebbene dimostri di avere un notevole talento dietro la cinepresa, con una regia visivamente ambiziosa e di buona tecnica, il risultato complessivo è frenato da una sceneggiatura debole.
L’atmosfera inquietante è ben resa grazie soprattutto all’aiuto di un’ottima colonna sonora. Alcune scene di tensione nella foresta sono efficaci, seppur non sufficientemente sostenute da una scrittura convincente tale da mantenere un interesse costante. I dialoghi rigidi e verbosi spiegano eccessivamente riducendo il mistero intorno a personaggi poco credibili, protagonista compresa. Chi invece rimane fuori dal coro e si fa apprezzare è la Madeline di Olwen Fouéré.
Secondo atto ripetitivo, stancante, prevedibile. Terzo atto deludente, con un climax non all’altezza delle aspettative e un finale che sembra prolungarsi inutilmente. Il design degli Osservatori non trova adeguato supporto narrativo.
Nel complesso, The Watchers rappresenta un’opportunità mancata. Pur evidenziando il chiaro talento di Ishana Night Shyamalan come regista, il film è penalizzato da una scrittura inibita. Come primo lavoro di una ragazza che soffre, come ogni figlio d’arte, il confronto con il famoso padre (M. Night Shyamalan, produttore della pellicola) ci può stare, quindi niente patibolo. Per gli appassionati del genere, il film può ancora valere la visione.
Curiosità
In un’intervista a The Wrap, Ishana ha confessato di aver trovato molto difficile fare un film e che le è stata fondamentale l’esperienza di tre anni nella televisione con Servant. Nei momenti più ardui ha potuto comunque contare sull’appoggio del papà, che trova sempre il modo di infonderle la fiducia di cui ha bisogno.