Titolo originale: Farinata – La tredicesima notte
Regia e sceneggiatura: Giovanni Guidelli
Cast: Giovanni Guidelli, Gabriele Giaffreda, Gabriele Zini, Maurizio Pistolesi
Musiche: Stellar Fairbairn
Produzione: Italia 2020
Genere: Storico
Durata: 21 minuti
Trama
È il 1264 e in Toscana infuria la sanguinosa lotta fra Guelfi e Ghibellini, con gli inquisitori della Chiesa incaricati dal Papa di processare per eresia i Catari. Farinata degli Uberti (Giovanni Guidelli), sopravvissuto all’ennesima battaglia – successiva a quella di Montaperti combattuta 4 anni prima – s’imbatte in due figure incappucciate. Insieme raggiungono una cripta protetta, dove Farinata si prepara a ricevere il Consolamentum, il rito battesimale cataro.
I presunti “fratelli”, però, non sono chi hanno fatto credere di essere fino a quel momento e nel luogo isolato e fuori del tempo, l’Inquisizione sembra voler allungare nuovamente la propria mano assassina.
Recensione
Un addolorato e smarrito Cavalcante Cavalcanti si aggira nella brumosa campagna toscana fra centinaia di soldati morti, straziati da una contesa bellica infinita, sudicia di sangue. Tra quei guerrieri c’è il valoroso Farinata degli Uberti, irriducibile ghibellino cataro che ancora respira, è vivo e si rialza, non vinto e pronto ancora a sguainare la spada.
Ha inizio così il cortometraggio di Giovanni Guidelli, regista, sceneggiatore e interprete di un’opera realizzata in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il sommo poeta che raccontò di Farinata nel X Canto dell’Inferno collocandolo nel cerchio degli eretici e, in particolare, fra gli epicurei. Girato nei comuni di Colle di Val d’Elsa e Roccastrada, è un film che non semplifica ma, anzi, approfondisce i nodosi temi che ancora oggi gravitano intorno alla questione del conflitto fra la fazione guelfa e quella ghibellina, ponendo al suo centro la persecuzione mossa dagli inquisitori contro i Catari.
La discussione, affidata a un confronto verbale ricco di pathos e livore tra il Farinata e due misteriosi personaggi tutt’altro che amichevoli, affronta minuziosamente la crucialità di una piaga storica tutta italica, una piaga che coincide con la tremenda fusione fra politica e religione, il più letale mix mai concepito.
Guidelli e l’Associazione Culturale Avatar, fautori del corto in virtù della vittoria del bando della Regione Toscana sulle “Personalità illustri”, si sono avvalsi della collaborazione della dottoressa Maria Soresina, i cui studi su Dante e i catari rappresentano qualcosa di estremamente prezioso ai fini della conoscenza dell’argomento ancora piuttosto nebuloso, prestato alle più disparate interpretazioni.
Proiettato in anteprima l’11 luglio presso il piazzale degli Uffizi a Firenze nell’ambito di “Apriti cinema!”, Farinata – La tredicesima notte insiste dapprima sul ricreare un’atmosfera funerea, sacralizzata dalle note solenni di un antico inno cataro rimodulato nel main theme Le Bouvier, composto da Stellar Fairbairn.
Col passare dei minuti il clima muta, si apparta e lo sfondo cambia assumendo i contorni di un limbo onirico (perfettamente reso dalla splendida Cripta di Giugnano) in cui la realtà quasi è soggetta a rarefazione, pare sfaldarsi e poi ricomporsi alla luce di una fotografia a sostegno di un’epica struggente, nella quale il fattore umano ne determina l’essenza. La vicenda resta ancorata a un solido impianto teatrale che si evince dal costrutto dialogico, dal modo di porsi dei characters in scena, ma la sensazione finale rimane pervasa da un’aura fortemente cinematografica.
Sovviene una domanda: perché questo film? L’intento di Guidelli è nobile, ovvero provare a spiegare (cosa non facile in soli 21 minuti) la figura di un personaggio controverso come Farinata degli Uberti, la sua posizione nella lotta delle fazioni, il suo credo, la sua integrità, i motivi che hanno spinto Dante a relegarlo fra gli eretici all’Inferno nonostante il rispetto a lui portato e il valore intrinseco delle sue imprese.
Puntare i riflettori sull’illustre ghibellino aiuta a riportare alla memoria anche gli orrendi misfatti dell’Inquisizione, capace di dissotterrare le sue spoglie 19 anni dopo la dipartita per condannarlo post-mortem insieme alla moglie Adeletta e alla progenie privata di qualunque eredità. Riversando e mutuando i contenuti del X Canto nella celluloide, Guidelli converte un esoterismo di base in un’espressione per immagini di giustizia e verità, ma sempre col beneficio del dubbio come filtro cardine.
Insomma una visione certamente intima, non istintuale ma ragionata, imperniata su una cultura storica quanto mai necessaria di questi tempi. Dopo un’opera di questo genere, bisogna recuperare i versi della Divina Commedia tornando a indagare nell’integerrima personalità del fiero condottiero.
Curiosità
La dottoressa Maria Soresina è considerata la più grande esperta di catari d’Italia, perciò Guidelli ha richiesto la sua consulenza affinché il progetto cinematografico acquisisse la giusta completezza e incontestabilità.