Titolo originale: La confessione
Regia: Nicola Sorcinelli
Sceneggiatura: Andrea Brusa, Nicola Sorcinelli
Cast: Romana Maggiora Vergano, Andrea Arcangeli
Musiche: Michele Braga
Produzione: Italia 2024
Genere: Drammatico
Durata: 15 minuti
Foto da: Ufficio Stampa PS Comunicazione
Trama
Un asteroide si avvicina pericolosamente alla Terra. L’impatto e la conseguente distruzione del mondo sono imminenti, ma una giovane coppia (Romana Maggiora Vergano e Andrea Arcangeli) è alle prese con un dramma ben più totalizzante: la fine della loro relazione.
La paura di quanto succederà da lì a poco e il non sapere cosa realmente avverrà, prima divide e poi riunisce i due ragazzi, circondati soltanto dalle montagne dalle quali spira il vento della percepita minaccia apocalittica.
Recensione
Quando ci si approccia a un dramma così intimo e bilaterale, e per lo più inscritto nella durata di un soffio in celluloide, è sempre arduo cogliere l’essenza della “narrazione compressa”. In appena 15 minuti, La confessione eradica concetti forti che sono propri ed esclusivi della condizione umana, specie se amplificati da un amore agli sgoccioli, divenuto d’improvviso effimero come da definizione filosofica della vita.
Il cortometraggio di Nicola Sorcinelli – prodotto da Cattleya in collaborazione con Nieminen Film e presentato in concorso alla 22a edizione di Alice nella Città, sezione “Cortometraggi Panorama Italia” – è il racconto di un momento tragicamente sublime, la nota fibrillante di uno spartito senza melodia, dal pentagramma vuoto e desolato al pari del paesaggio che incornicia i due protagonisti interpretati da Romana Maggiora Vergano e Andrea Arcangeli.
Sorcinelli, filmmaker specializzato in corti, ritiene la sua opera “la storia di una relazione che giunge al termine, così totalizzante da impedire di vedere ciò che accade intorno, ignorando persino l’arrivo imminente di una catastrofe. È il momento della fine del mondo, il termine di un amore. Quel momento lì, in cui tutto sembra perdere importanza tranne l’istante presente.”
Il regista dipinge un quadro in movimento con pennellate tensive risonanti. La fotografia di Benjamin Maier è determinante quanto il montaggio meditativo di Ian Degrassi e le musiche soffuse composte da Michele Braga. La Vergano, classe 1997, è salita alla ribalta con il film fenomeno C’è ancora domani di Paola Cortellesi e qui offre un saggio pieno del proprio talento, fatto di immedesimazione completa e versatilità unica.
Una prova non facile la sua, soprattutto nel contesto fragile de La confessione, ritratto di vacuità e dubbi assoluti che nemmeno la rassicurante presenza-assenza del fantomatico Padre Ignazio può convertire in normalità. E così un semplice corto si trasforma nella contradditoria parabola biblica dell’Apocalisse che, rapportata a una vicenda personale, assume i contorni del tramonto sentimentale facendosene allegoria.