Titolo originale: Pappo e Bucco
Regia e sceneggiatura: Antonio Losito
Cast: Massimo Dapporto, Augusto Zucchi, Roberto D’Alessandro
Musiche: Claudio Recchia
Produzione: Italia 2021
Genere: Drammatico
Durata: 15 minuti
Trama
Elia (Augusto Zucchi) e Aldo (Massimo Dapporto), due ex clown, vivono insieme da tanti anni, lontano da tutti. Aldo purtroppo è molto malato e chiede d Elia un estremo gesto di aiuto per smettere di soffrire. Elia prova in ogni modo a fargli cambiare idea, ma lentamente si rende conto che la situazione non fa altro che peggiorare.
Recensione
Con questo corto di circa quindici minuti Antonio Losito, classe 1981, torna a dirigere un emozionante cortometraggio dopo il successo dei suoi lavori precedenti.
I protagonisti, interpretati con grande intensità da Massimo Dapporto e Augusto Zucchi, sono due clown che dopo anni passati tra risate e applausi vivono da soli in una casa isolata e permeata dal silenzio. I due, però, non hanno dimenticato la gioia che li ha sempre accompagnati negli anni e che sono riusciti a suscitare negli altri con i loro spettacoli. Purtroppo, però, Aldo è in condizioni di grande sofferenza per colpa di una malattia che lo indebolisce spietatamente ogni giorno di più.
Nella quiete della loro casa è Elia ad assistere il suo collega. Nei suoi occhi e nei suoi gesti c’è tutta la disperata dolcezza di chi si trova a condividere il dolore di una persona amata e a guardarlo quotidianamente trasformarsi in un simulacro deformato della propria persona. Nonostante la rassegnazione davanti all’estrema richiesta di aiuto di Aldo, nel suo volto compare la paura. Paura di non riuscire ad avere la forza necessaria per fare l’unica cosa che potrebbe mettere fine alla terribile afflizione del suo caro, costretto a guardare il fantasma di se stesso allo specchio.
Mentre insieme rivangano i momenti di gioia e amore del passato, Elia però non può non capire il bisogno di addio del suo compagno, di cui ormai rimane un’ombra in costante pena avvolta in un’eco del passato.
Nelle sue notti insonni neanche il cielo riesce a dare una risposta alla sua rabbia finché è lui stesso a trovare l’unica via di uscita possibile, nonostante l’immenso dolore che la circonda. Ed è per questo che si convince ad affrontare quest’ultimo spettacolo, la fine, a testa alta e con un affetto sconfinato.
Con questo intenso cortometraggio, il regista andriese descrive con delicatezza e maestria una storia d’amore per l’altro e per la vita che riflette con un tocco intimo sul tema dell’eutanasia e su cosa può essere definito “vita”. Il sentimento di impotenza estrema che accompagna tutte le persone che assistono un proprio caro privato della sua identità a causa di una malattia è tutto racchiuso nei silenzi di Elia e nei sorrisi che sopravvivono al suo inferno.
Con quest’opera visiva profonda, carica di malinconia e dignità, Antonio Losito si è aggiudicato il premio “Città del cortometraggio” al Social World Film Festival. Il film è prodotto da Gemini Movie e distribuito da Siberia Distribution.
Curiosità
Nelle note di regia, Antonio Losito ha affermato di essere sempre stato affascinato dal circo e dalla figura del clown, considerata alquanto malinconica.