Titolo originale: Seife
Regia: Riccardo Di Gerlando
Sceneggiatura: Riccardo Di Gerlando, Alessandro Cracolici
Cast: Andrea Ganzerla, Elio Marchese, Nicoletta Cino, Nicoletta Valesini
Musiche: Matteo Consoli
Produzione: Italia 2021
Genere: Drammatico
Durata: 15 minuti
Trama
Questo cortometraggio affronta una tematica molto toccante: lo sterminio delle persone con disabilità commesso nella Germania nazista tramite il programma Aktion T4. Andrea Ganzerla, protagonista di questo film, si cala nel ruolo di un ragazzo autistico che viene condotto in clinica, con la falsa promessa di iniziare delle cure sperimentali prescritte dal medico di famiglia.
Seife in tedesco significa “sapone”, il soprannome dato al giovane che usava intagliare saponette per dargli la giusta forma, aiutandosi con un coltello. Il ragazzo, ignaro del suo tragico destino, sarà capace di provare un platonico sentimento per un’infermiera, lasciandole qualcosa di estremamente prezioso e autentico.
Recensione
Regia e interpretazione tessono commozione in una fine opera in celluloide che il regista Riccardo Di Gerlando definisce un colossal. Lo è per tematica e sensibilità, sviluppate fino in fondo in soli quindici minuti, un quarto d’ora in grado di trasmettere un’emozione indescrivibile, grazie anche alla splendida fotografia di Michele Sculco.
Un lavoro davvero ben riuscito Seife, coraggioso e determinato a far luce sullo sterminio di circa 275.000 persone affette da disabilità, le cosiddette “vite indegne di essere vissute” secondo il regime hitleriano. Questa assurda operazione, l’Aktion T4, era gestita da medici che sotto il Terzo Reich mandavano avanti una politica di «igiene razziale» portando a termine la soppressione di persone afflitte da malattie genetiche inguaribili e ed handicap mentali.
Video di repertorio mostrano immagini dei manicomi in cui le persone venivano maltrattate. Una delle scene più significative è l’arrivo di “Sapone” nella struttura insieme ad altre persone in fila. Nella prima parte del film emerge chiaramente la folle logica di eliminare e sopprimere i più fragili, paragonandoli alle specie animali più deboli.
Un argomento affrontato in modo estremamente delicato. Seife però non si accontenta di raccontare e va oltre, rilanciando il proprio messaggio diretto, ovvero la rivendicazione del diritto da parte dei “pazienti” di poter vivere serenamente, e magari innamorarsi come chiunque altro “normale”. Riccardo Di Gerlando afferma: «È un corto che vuole anche valorizzare le abilità di queste persone».
Curiosità
Al film hanno partecipato anche alcuni alunni della scuola primaria Ferraironi di Triora.