torre di pancakes
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I Pancakes dall’antica Grecia a Hollywood

torre di pancakesNello stuolo di tradizioni stars & stripes, il cibo è un attore di primo piano quando riesce ad assecondare l’american way of life. Non c’è dubbio che la popolazione del Nuovo Continente settentrionale sia meritevole di più che un plauso in relazione al costrutto delle sue consuetudini, non di meno nell’ambito del fast food, settore in cui gli Americani sono maestri parimenti allo street food. Ci riserveremo di parlare in futuro di hamburgers, hotdogs e patatine fritte, mentre oggi il tema è uno solo: breakfast e… pancakes.

Oltreoceano non esiste colazione dei campioni senza cereali, latte e le immancabili frittelle a base di pastella dolce guarnite con sciroppo d’acero, crema di cacao, marmellata o yogurt, o addirittura tutto insieme se lo stomaco lo consente di prima mattina. Certo che sì. La giornata è lunga, specie se si lavora, e un apporto calorico consistente funge da carburante fino al primo panino.

Origini dei pancakes

I pancakes, dapprima una tipicità strettamente legata alle abitudini alimentari anglosassoni, hanno però delle origini insospettabili ed è qui che cade un luogo comune radicatosi nella cultura di massa. Infatti i famosi dischi dorati – in equilibrio fra le crêpes francesi e i dorayaki giapponesi – vantano una storia risalente addirittura alla Grecia antica, come apprendiamo dai commediografi Cratino e Magnete nel 500 a.C., i quali menzionano un dolce fatto di acqua, farina e olio d’oliva, cotto e rotondo, servito con miele.

Si scopre allora che i Romani ne consumavano in gran quantità, trasmettendo la passione per quella delizia alle civiltà successive fino a incontrare i palati popolari della prima epoca elisabettiana. In America si racconta che ne era ghiotto Thomas Jefferson. Merito dei coloni, che i pancakes li hanno praticamente importati codificandoli in ricetta nell’American Cookery di Amelia Simmons: era il 1796. Il Pancake Day è il giorno delegato all’anniversario e cade il Martedì grasso.

Oggi rappresentano una specialità sdoganata in ogni parte del mondo, soprattutto in Europa dove gli hotel li presentano tra le proposte della colazione internazionale. Le mitiche frittelle mettono davvero l’acquolina in bocca e hanno un pregio enorme: sono estremamente facili e rapide da preparare in virtù di pochissimi ingredienti reperibili ovunque.

I pancakes al cinema

Complice soprattutto il cinema hollywoodiano, abbiamo imparato nel tempo ad apprezzare i morbidi e spugnosi pancakes, spesso inseriti in pellicole di larga fruizione.

Quentin Tarantino gli dedica una scena specifica nel suo Pulp Fiction (1994), e precisamente nella sequenza che vede Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) fare colazione l’uno di fronte all’altro all’Hawthorne Grill, banchettando durante un verboso confronto.

È nella brillante commedia Tutto può succedere di Nancy Meyers (2003) che assistiamo a un accenno di preparazione pratica dei pancakes in occasione del “pigiama party” cui prendono parte Harry Sanborn (Jack Nicholson) e la padrona di casa Erica Jane Barry (Diane Keaton). In questo frangente, la donna tira fuori dal frigo latte e uova versando gli ingredienti in una ciotola. Il resto della procedura ci è ignoto visto il subentrare di Marin (Amanda Peet), figlia di Erica, evento che rompe l’idillio mettendo fine alla preparazione della ricetta.

In World War Z è nientemeno che Brad Pitt alias Gerry Lane a cimentarsi nella realizzazione delle succulente frittelle, preso in giro dalle figlie e dalla moglie temendo che possa carbonizzarle rendendole immangiabili. Un siparietto culinario che precede un clima da zombie movie concitato e spaventoso.

Chiudiamo il breve memoir tirando in ballo una pellicola del 1989, Io e zio Buck, con l’opulento John Candy e l’ex enfant prodige Macaulay Culkin. In questo caso il pingue zio Buck esagera su tutti i fronti riempiendo l’inquadratura con una torre di pancakes giganteschi cotti alla piastra e irrorati di litri di sciroppo d’acero. Buoni sicuramente ma un po’ troppo fuori dimensione.

Ingredienti, ricetta e varianti

Finzione a parte, sapete come preparare degli ottimi pancakes? Di norma occorre soltanto latte intero, farina 00, uova, burro, zucchero (o sale se li preferite sapidi) e lievito in polvere. Ora, però, vi facciamo una rivelazione: senza uova, le frittelle risultano meno pesanti, estremamente digeribili e ugualmente saporite.

Nella variante consigliata potete poi sostituire la farina 00, se non disponibile in dispensa, con una qualunque altra macinata tipo 1, 2 o Manitoba. Il latte va bene anche se non fresco ma conservato e se ungete bene la padella di burro a ogni tornata di cottura, potete persino evitare di amalgamarlo fuso nella pastella. Infine guarnite a piacere.

Lo sciroppo d’acero ha un prezzo di mercato esagerato. A questo punto la soluzione economica premia abbondantemente il palato, e per soluzione economica intendiamo crema spalmabile al cioccolato, yogurt denso o confettura di frutta. Risultato? Una leccornia!

L’USDA – U.S. Department of Agricolture riporta il dato proteico secondo il quale 100 grammi di pancakes corrispondono a ca. 227 calorie.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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