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La grande abbuffata: tutte le portate gastronomiche del film

Un film la cui visione da sola riesce a riempire mente e stomaco. La Grande Abbuffata ha dapprima dato scandalo, poi ha provveduto ad assurgere a cult assoluto della cinematografia tricolore (una produzione franco-italiana capace di influenzare ben due correnti culturali battenti bandiera a tre bande).

Nella sua straordinarietà di atteggiamento, la pellicola di Marco Ferreri mette in tavola l’edonismo sfrenato, il livello successivo alla dottrina di Epicuro, piacere e godimento come obiettivi ben più che fisiologici, filosofici. Tuttavia, la fisiologia e filosofia non si mangiano, le portate gastronomiche di Ugo invece sì, tasselli di un lento gioco senza esclusione di… delizie culinarie sempre più pingui, sempre più azzardate, sempre più caloriche!

Vi esponiamo il menù completo della quattro giorni più strana del cinema, un suicidio a bocca piena di un gruppo di amici in fuga dalla vita. Perché “se tu non mangi, tu non puoi morire!”. Preparazioni di Ugo, chef proprietario del ristorante “Le Biscuit à Soupe”.

Sera dell’arrivo in villa

  • Ostriche e champagne

  • Crêpes Suzette

Mattina 1° giorno

  • Rognone alla bourguignonne

Sera

  • Spiedi di quaglia + galletto

  • Maialino arrosto servito intero

  • Salsiccia e fagioli

Pranzo 2° giorno

  • Capretto alla brace

  • Pizza provenzale

  • Purè di patate “medicamentoso” a basso contenuto di burro

  • Ziti al sugo e pappardelle verdi

  • Tortellini alla panna e funghi

  • Crêpes al Grand Marnier

Pranzo 3° giorno

  • Tacchino al forno e purè di patate

  • Composta di mele

  • Purea di castagne

  • Formaggio e parmigiano

Mattina 4° giorno

  • Torta di pastafrolla alla frutta

Pranzo

  • patè di carne composto da pollo al curry, anatra al porto, oca allo champagne

Mattina 5° giorno

  • Bavarese alle fragole

Cala il sipario sul seminario gastronomico, una sfilata alimentare atta a soddisfare gli appetiti fisici e carnali dei partecipanti, quattro amici che dicono addio al pudore, al perbenismo e alla pudicizia sociale.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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