Un film la cui visione da sola riesce a riempire mente e stomaco. La Grande Abbuffata ha dapprima dato scandalo, poi ha provveduto ad assurgere a cult assoluto della cinematografia tricolore (una produzione franco-italiana capace di influenzare ben due correnti culturali battenti bandiera a tre bande).
Nella sua straordinarietà di atteggiamento, la pellicola di Marco Ferreri mette in tavola l’edonismo sfrenato, il livello successivo alla dottrina di Epicuro, piacere e godimento come obiettivi ben più che fisiologici, filosofici. Tuttavia, la fisiologia e filosofia non si mangiano, le portate gastronomiche di Ugo invece sì, tasselli di un lento gioco senza esclusione di… delizie culinarie sempre più pingui, sempre più azzardate, sempre più caloriche!
Vi esponiamo il menù completo della quattro giorni più strana del cinema, un suicidio a bocca piena di un gruppo di amici in fuga dalla vita. Perché “se tu non mangi, tu non puoi morire!”. Preparazioni di Ugo, chef proprietario del ristorante “Le Biscuit à Soupe”.
Sera dell’arrivo in villa
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Ostriche e champagne
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Crêpes Suzette
Mattina 1° giorno
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Rognone alla bourguignonne
Sera
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Spiedi di quaglia + galletto
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Maialino arrosto servito intero
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Salsiccia e fagioli
Pranzo 2° giorno
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Capretto alla brace
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Pizza provenzale
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Purè di patate “medicamentoso” a basso contenuto di burro
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Ziti al sugo e pappardelle verdi
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Tortellini alla panna e funghi
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Crêpes al Grand Marnier
Pranzo 3° giorno
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Tacchino al forno e purè di patate
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Composta di mele
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Purea di castagne
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Formaggio e parmigiano
Mattina 4° giorno
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Torta di pastafrolla alla frutta
Pranzo
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patè di carne composto da pollo al curry, anatra al porto, oca allo champagne
Mattina 5° giorno
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Bavarese alle fragole
Cala il sipario sul seminario gastronomico, una sfilata alimentare atta a soddisfare gli appetiti fisici e carnali dei partecipanti, quattro amici che dicono addio al pudore, al perbenismo e alla pudicizia sociale.