calice di vino in vigna
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L’alfabeto del vino: A come Annata

calice di vino in vignaAbituarsi a bere bene significa saper scegliere vino di qualità e leggere correttamente le informazioni in etichetta nella fase di selezione della bottiglia. Tra le indicazioni fondamentali, le aziende vitivinicole riportano un dato numerico in quattro cifre: l’alfabeto del vino può dunque iniziare dalla prima lettera, A come Annata.

La materia prima del fenomenale nettare di Bacco è una e una soltanto, l’uva, e come tutti i frutti lega la sua qualità alle condizioni del terreno in cui prospera il vitigno, al clima e alle tecniche utilizzate per farne sviluppare i preziosi acini.

L’uva in quanto tale è imprescindibilmente soggetta ad annate e stagionalità che ne determinano la ricchezza in termini organolettici, a sua volta dipesa dalla salute del vitigno di cui l’indice Bigot calcola il potenziale qualitativo. L’annata del vino è concettualmente sintetizzabile come l’anno in cui le uve sono state vendemmiate, ovverosia raccolte e successivamente selezionate per il primo mosto.

A giocare un ruolo essenziale è in primis il ciclo vegetativo della vite (dalla primavera fino all’inizio dell’autunno, periodo della vendemmia), influenzato dagli eventi atmosferici incidenti su fioritura, invaiatura e maturazione dell’uvaggio. L’invecchiamento parte di fatto dal momento in cui il frutto viene “staccato” dalla pianta madre per entrare nel processo di produzione che la trasformerà in vino da immettere sul mercato.

Riportare l’annata in etichetta è obbligatorio?

Come per gli alimenti, anche nell’alveo enoico esistono norme nazionali ed europee che impongono trasparenza nel rispetto del consumatore.

etichetta barolo 2018 bussiaIl carattere di obbligatorietà dipende dalla tipologia di vino. Nel caso, ad esempio, delle referenze con denominazione d’origine DOC, DOCG e IGP il vademecum corrisponde al disciplinare, le cui regole obbligano o consigliano fortemente di riportare l’annata.

Altra storia per i vini varietali (vinificati partendo da vitigni tutelati a livello internazionale), la cui indicazione dell’annata è consigliata eppur non obbligatoria, demandata al libero arbitrio del produttore. Il consumatore può ogni modo evincere il dato leggendo le ultime quattro cifre del numero di lotto.

È invece addirittura vietato riportare l’anno quando il vino non ha denominazione oppure non è varietale.

Le migliori annate

bottiglie vini piemontesiLa degustazione del vino, in sintesi, si snoda ricercando a opera di confronto la variabilità fra le annate, caratterizzata da parametri quali:

  • complessità
  • finezza dello spettro olfattivo
  • nitidezza
  • intensità gusto-olfattiva
  • persistenza del sorso

Ne deriva un’espressione di giudizio che mira a rilevare eleganza, classe e armonia del prodotto.

Sorge infine la curiosità di sapere quali siano state le migliori annate nell’ultimo mezzo secolo, ergo dal 1970 a oggi. Stabilita la soggettività della preferenza, che è per tutti qualcosa di molto personale e legato al proprio palato, la rivista online Lavinium ha stilato una classifica riassumendo i dati forniti da fonti autorevoli quali Assoenologi, consorzi e degustazioni effettuate da esperti del settore.

Samuele Pasquino

Classe 1981, mi sono laureato in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. Giornalista dal 2012, ho studiato storia del cinema specializzandomi nell'analisi di pellicole di tutti i generi dalla nascita della Settima Arte a oggi. Tenendo ben presente il concetto di lettura non come intrattenimento bensì come formazione, mi occupo da anni anche di turismo e realizzo reportage di viaggio. Estremamente sensibile alla tematica enogastronomica, tratto la materia con un'attenzione specifica verso la filiera di qualità fra tradizione e innovazione. Per me il giornalismo non è solo una professione, è una missione!
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